Ezequiel Lavezzi, giocatore mai dimenticato dalla tifoseria partenopea, ha rilasciato una lunga intervista presente sulle colonne dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport; il Pocho ha sottolineato il suo amore per Napoli ed ha analizzato la stagione degli azzurri. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it: “L’Italia mi manca moltissimo. Mi manca il calcio in particolare: io sono argentino, sono abituato alle pressioni. Per noi argentini è meglio vivere il calcio in maniera intensa, anche quando c’è amore-odio. Napoli è una città particolare, in tutta Italia in generale il pallone è vissuto con una intensità incredibile e si trovano più stimoli. Qui si vive in un altro modo, né migliore né peggiore: ti godi il calcio e la vita, ma è diverso. Forse il calcio italiano non è più quello di prima, ma è bello da vivere e da giocare. È avvincente, ti fa sentire un calciatore vivo, ti spinge al massimo. Io ho la tv italiana e mi guardo tutte le partite.
Napoli-Inter? Tifo per una bella partita e credo che lo sarà. Il Napoli gioca bene, questo è l’anno buono per vincere lo scudetto e i giocatori lo sanno. Ma anche l’Inter ha chance di scudetto. È presto per dire se deciderà già il campionato, mi pare una stagione molto combattuta. Il Napoli mi sta simpatico e se ha successo mi fa piacere, perché Napoli per me è una seconda casa. Io però sono tifoso del Rosario Central.
Futuro? Ci sono tante possibilità, ho dei mesi per decidere e fare la scelta migliore per me. Questo è l’ultimo contratto che posso fare, mi interessa andare a giocare in una squadra che mi dia stimoli, ma penserò anche alla città e alla qualità della vita.
Per me il calcio è un lavoro che mi piace molto. Negli anni la percezione delle cose cambia, ora vedo il calcio in una forma diversa. Ma ognuno fa il calciatore a modo suo. Prendiamo Mascherano, che è un mio grande amico: lui vive il calcio in modo totalizzante e io gli dico “Se ti piace così fai bene”. Non siamo tutti uguali.
Cosa farò a carriera finita? Qualcosa che mi eviti il senso di vuoto che magari ti prende quando il gioco finisce. Perché non hai problemi di soldi, puoi anche stare a casa a non far niente, ma dopo due o tre mesi sai che noia. Ed è il quel momento che secondo me capisci che ti manca qualcosa. Ecco, vorrei evitare queste sensazioni. La noia, il tempo buttato”.
Articolo modificato 28 Nov 2015 - 10:31