Napoli-Inter è stata sempre sfida sentita e qualche anno fa era match da scudetto. Maradona e Careca da un lato Klinsmann e Matthäus dall’altro. Sudamerica contro Germania in partite che contavano più dei due punti in palio. Napoli-Inter è stata spesso anche sfida sul mercato tra due società che quando hanno lottato per gli stessi traguardi non hanno disdegnato di sfidarsi anche sul mercato.
SpazioNapoli nel suo viaggio nel passato azzurro oggi ha scelto Luigi (per tutti Gigi) Simoni ex allenatore azzurro e nerazzurro. Allenatore scafato, uomo serissimo nell’affrontare le stagioni sulle panchine prima di accomodarsi sulla poltrona presidenziale della Cremonese (ruolo che riveste attualmente).
Ex centrocampista passò da Napoli anche come giocatore. Annata ’61-’62 in serie B arrivò in prestito dal Mantova per alzare la Coppa Italia in maglia azzurra. Ci ritornò da allenatore nel lontano 1996. Era il Napoli del post Maradona, qualche anno con fallimenti qualche altro con smalto ritrovato. Arrivò a Napoli dopo quattro stagioni alla Cremonese. Era il Napoli di Taglialatela, Ayala, Milanese, Cruz, Boghossian, Beto e Caccia. Una campagna acquisti in tono minore ma che portò al San Paolo ottimi elementi come Aglietti, Turrini e Crasson.
Un Napoli che andò oltre ogni pronostico ed a Natale era addirittura nei primi posti della classifica. Si sgonfiò pian piano nel corso di una stagione che per poco non diventò trionfale con la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Vicenza. Quel Napoli fu guidato da Simoni fino al colpo di testa di Ferlaino che lo esonerò prima di fargli giocare la finale della coppa. Si vociferò ci fosse dietro l’Inter di Moratti ed in effetti il tecnico nato a Crevalcore si accasò alla Pinetina per guidare l’anno successivo Ronaldo & Company alla vittoria della Coppa Uefa.
Ritornò una terza volta al San Paolo a salvare la squadra dalla retrocessione in C prima del fallimento della storica SSC Napoli.
Un bel ricordo per il tecnico che fu amato dalla piazza ed ottenne dai tifosi partenopei sempre grandi attestati di stima.
Antonio Picarelli
RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti sono chiusi.