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Napoli-Inter, Sarri: “Domani dovrò fare un ‘cazziatone’ alla squadra. Higuain? Può migliorare in un fattore determinante…”

Ai microfoni di SkySport, ecco l’allenatore della nuova capolista. Ecco Maurizio Sarri, il vero artefice di questo piccolo miracolo.

25 ANNI DOPO – “Sono contento di aver dato una soddisfazione a questo pubblico stupendo dopo tanti anni. Poi da domani ricominciamo a lavorare, tutto finisce lì. Dopo un momento negativo non ci siamo fatti scoraggiare da niente e da nessuno, dobbiamo essere bravi a non farci esaltare da niente e da nessuno”.

MENTALITA’ – “Nel secondo tempo abbiamo fatto bene, dopo il 2-0 abbiamo dato la partita per fatta. Poi abbiamo preso gol e abbiamo iniziato a sbagliare cose che non sbagliamo mai. Nelle ripartenze siamo andati in confusione mentale, anche se per me ha prevalso l’ansia da risultato”.

SU ORSATO – “Penso che le ammonizioni sono state giuste. Il primo fallo di Nagatomo era davanti alla mia panchina, l’ha fatto su un giocatore che aveva già giocato palla da un secondo. Ci stava il secondo giallo, intervento scomposto. Così come ci stava il giallo a Koulibaly. Orsato è una garanzia in certe partite”.

DA PALLONE D’ORO – “Dipende da lui, se fa ancora un passo in avanti dal punto di vista mentale Higuain può arrivare a quei livelli. Deve diventare più cattivo e più voglioso”.

CAMMINO – “Come cambia il cammino? Non c’è nulla di facile qui, ambiente bellissimo da vivere ma difficilissimo da gestire. Non sarà facile, ma conoscendo le qualità di questo gruppo possiamo tranquillamente restare quello che siamo stati. Con trentun punti non siamo ancora salvi, ora tocca pensare al Bologna. Bilanciare le emozioni? Penso che domani dobbiamo solamente parlare del perché non abbiamo gestito bene degli ultimi venti minuti, senza parlare della classifica. Dobbiamo parlare solo delle cose in cui abbiamo grandi margini di miglioramento. Quindi domani avranno un ‘cazziatone’ per questi ultimi venti minuti”.

I MERITI – “Quattro gol nelle ultime sedici, compresa la Coppa. Il merito principale è la difesa? Penso che i grandi meriti sono del gruppo, il mio unico merito sia quello di essere stato fin da subito credibile ai loro occhi. Noi più forti? Non è che pensiamo di essere più forti per delle vittorie in singole partite, anche perché qui sia la Fiorentina che l’Inter han fatto grandi partite. Il risultato va preso per quello che è. Sono squadre fortissime e possono fare lunghe serie di risultati”.

LE PAROLE IN CONFERENZA. 

SULLE PAROLE DI MANCINI – “Non rispondo, ognuno ha le sue convinzioni. Penso che in 11 contro 11 avremmo vinto più facilmente perché non ci sarebbe stato il calo mentale”.

SULLE AVVERSARIE – “La Fiorentina resta la squadra più forte come collettivo, l’Inter ha più individualità. Nella ripresa basta tenere alta la difesa, affrontare gli attaccanti sulla ricezione”.

IL CALO FISICO – “Non credo fosse stanchezza, solo Koulinaly ha giocato tutta l’ultima partita. Probabilmente c’è stato meno allenamento a causa delle tante partite. La componente principale è quella mentale, giovedì le risposte ai test erano ottime. Dispiace che l’ultimo minuto abbia lasciato una sensazione diversa da ciò che è stata la partita”.

IL PRIMATO – “Al di là delle cazzate, nessuno ha mai vinto un cazzo al 30 novembre, quindi non mi interessa. Sono contento per il pubblico, straordinario. Non ha eguali in Italia e non viveva da 30 anni un momento da protagonista. A 31 punti non siamo neanche salvi, ora dobbiamo gestire l’entusiasmo in una piazza difficile”.

BRACCINO – “Sono gare facilissime in termini di approccio, le motivazioni sono a mille. Poi sono difficili nella gestione degli episodi positivi e negativi. È arrivata l’ansia da risultato perché sentivamo l’importanza”.

SUL PIPITA – “Allora gli parlai chiaramente, lui ci rimase anche un po’ male. Poi il giorno dopo mi disse ‘mister, è vero, su 2-3 cose sono d’accordo. Ha preso consapevolezza. Sta diventando l’attaccante centrale più forte del mondo, solo Lewandowski può essere accostato a lui. Deve metterselo in testa: deve puntare al Pallone d’Oro”.

NELLO SPOGLIATOIO – “Non ho parlato di Bologna, ho detto solo: ‘Vi siete cacati addosso’. E sono andato via”.

DIFFERENZE –Mancini in panchina poteva far alzare diversi milioni di euro per cambiare la gara, ma noi ci abbiamo messo il nostro”.

 

Articolo modificato 1 Dic 2015 - 00:21

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Scritto da
redazione