Domenica alle 12,30 il Napoli sarà impegnato in trasferta contro il Bologna di Donadoni, ex tecnico degli azzurri da marzo 2009 a ottobre dello stesso anno. Gli azzurri, dopo bene diciannove risultati utili consecutivi, devono difendere il primato appena conquistato. I rossoblu, invece, vogliono ottenere punti dopo il passo falso a Torino.
Noi di SpazioNapoli abbiamo intervistato il collega Alessandro Mossini, giornalista del Corriere di Bologna e Radio Bologna Uno.
Il Napoli di Sarri non perde una gara ufficiale dal 23 agosto, proprio in Emilia, contro il Sassuolo. Come si ferma questa squadra?
“Potrebbe essere il titolo di una tesi di Coverciano, è una domanda di difficile risoluzione. La partita contro l’Inter ha mostrato qualche piccola crepa nel finale, anche se nel primo tempo gli azzurri hanno dominato. Forse l’unica sofferenza può arrivare quando la squadra viene contrattaccata sugli esterni. La fase difensiva, però, è notevolmente migliorata con il grande lavoro e l’organizzazione di Sarri. È davvero difficile trovare un vero e proprio punto debole in questo Napoli”.
Gli azzurri, dopo la vittoria di lunedì con l’Inter sono primi in classifica e tanti tifosi partenopei seguiranno i propri beniamini in trasferta. Anche i supporter rossoblu riempiranno gli spalti del Dall’Ara. C’è molta attesa a Bologna…
“C’è molta attesa e voglia di riscatto perché il Bologna dopo delle ottime partite, ha subito la prima sconfitta e prestazione negativa sotto la guida di Donadoni. Sfidare la capolista e il capocannoniere del campionato, poi, è motivo di interesse e la gente è incentivata a riempire lo stadio. Inoltre ci sarà una nutrita presenza del pubblico partenopeo”.
Con l’arrivo di Roberto Donadoni è un Bologna completamente diverso. Due vittorie, poi l’importante pareggio con la Roma e solo la sconfitta nella scorsa giornata a Torino. Cosa è cambiato? La squadra ha ritrovato fiducia o è tutto dovuto a motivi tattici?
“Sicuramente il cambio di panchina ha portato più convinzione a livello mentale. Il recupero di Giaccherini, un Donsah finalmente in piena forma e i risultati hanno aiutato molto. Con l’Atalanta nel primo tempo la squadra ha sbandato un po’, poi nella ripresa, anche grazie alla mossa tattica che ha portato Rossettini a fare il terzino destro, si è ottenuto maggiore equilibrio e la gara è andata nel verso giusto con un sonoro tre a zero per i rossoblu. Subito dopo, con il Verona c’è stata una vittoria fondamentale in chiave salvezza. Con la Roma il Bologna ha giocato una grande partita e, se non ci fosse stato un arbitraggio a sfavore, avrebbe potuto ottenere anche un risultato migliore del pareggio. Il passo falso della scorsa settimana contro il Torino è stato recepito dallo spogliatoio che ha avuto la consapevolezza di non aver fornito una buona prestazione”.
Come ha preparato la gara Donadoni e quale sarà il probabile undici?
“Donadoni negli ultimi giorni ha fatto allenare la squadra alle 12,30 per abituare giocatori a bioritmi diversi, a causa dell’insolito orario della gara. Dal punto di vista tattico non ci sarà nessun cambiamento con il classico 4-3-3 utilizzato finora. In difesa Rossettini e Masina laterali, con Gastaldello e Oikonomou centrali. Quest’ultimo sostituirà l’infortunato Maietta. Gli unici dubbi sono a centrocampo: Diawara e Donsah sicuri del posto, mentre per il ruolo di mezzala sinistra c’è un ballottaggio tra Taider – favorito – e Rizzo. Quest’ultimo potrebbe anche essere schierato nel tridente offensivo con Giaccherini e Destro. Altrimenti toccherà a Mounier, certamente più offensivo e pericoloso per contrastare gli azzurri. Il Bologna sa che non dovrà rimanere passivo, altrimenti vorrà dire consegnarsi ai gol di Higuain e i compagni. Il piano dei rossoblu sarà quello di contrattaccare”.
Si è parlato tanto in estate di un possibile approdo di Oikonomou in azzurro. Sarebbe pronto per questo salto o è ancora presto?
“È un ragazzo giovane e, nonostante sia un difensore, ha uno spiccato senso del gol. Fin qui ha patito un paio di infortuni, non gravi, ma in momenti importanti della stagione. Questo è il primo vero anno in Serie A, perché a Cagliari collezionò una sola presenza. Forse per un salto di qualità del genere è ancora presto, deve prima trovare continuità di prestazioni in squadre di medio-bassa classifica. Con Donadoni non ha mai giocato e verrà schierato domenica al posto dell’infortunato Maietta. Questa può essere per lui una grande occasione, anche se è il peggiore esame che gli potesse capitare. Avrà davanti un cliente tosto: un certo Gonzalo Higuain”.
In queste prime quattordici giornate Inter, Roma, Napoli e Fiorentina si sono contese a più riprese la vetta della classifica. Chi vedi favorita per la vittoria del titolo?
“Vedo Inter e Napoli favorite su tutte le altre. I nerazzurri, pur non giocando bene, hanno una grande solidità. Squadra molto fisica e meno tecnica, ma senza infortuni importanti può lottare sino alla fine. Il Napoli è la squadra più bella da vedere – anche meglio della Roma. Con lei la Fiorentina, che però nelle ultime partite sta concentrando le sue energie sull’Europa League, perdendo diversi punti in campionato. Il club partenopeo, invece, ha raggiunto la qualificazione anzitempo. Ovvio che le competizioni europee avranno una loro valenza nel corso della stagione. L’Inter non dovrà affrontare simili problematiche. Stimo tantissimo Giuntoli e Sarri. Il primo ha svolto un ottimo lavoro a Carpi dove ha costruito una grande impresa. Inoltre è un finissimo conoscitore di giocatori, cosa sempre più rara oggi per un direttore sportivo. Il tecnico toscano ha invece avuto l’umiltà e l’intelligenza di cambiare modulo dopo solo tre gare. Siccome entrambi hanno fatto la gavetta e si trovano di fronte ad una grande occasione, credo che il Napoli possa rappresentare la favorita per il titolo. Senza dimenticare l’attacco di fuoco degli azzurri. Gabbiadini, che a Bologna faremmo carte false per riavere, e Mertens, che giocherebbe titolare in tante altre big, sono riserve di lusso”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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Articolo modificato 5 Dic 2015 - 10:00