Esistono tre tipi di calciatori: quelli freddi e distaccati, che considerano il proprio sport una passione ed un mero lavoro, non affezionandosi troppo a nessuna squadra perché, con le dinamiche del mercato e del calciomercato, potrebbero presto dirle addio. Poi, i leader silenziosi, quelli che senza troppo clamori rappresentano al meglio la propria città, che le dimostrazioni le danno in campo e non sulle colonne di un giornale. Un po’ alla Marek Hamsik per intenderci. E poi c’è lui, semplicemente Pepe Reina, follemente innamorato di quella città azzurra, con mille problematiche, immensi difetti ed un’unicità rara che trasuda passione e grinta da ogni poro, primo tifoso di quel club che l’ha voluto, lasciato e fortemente rivoluto.
Una storia d’amore ad intermittenza, come nel calcio a volte capita. A differenza della maggior parte dei suoi colleghi però, anche quando lontano ed in vetta alla Bundesliga, ricoperto di stima, denaro e vittorie, il suo pensiero andava sempre e solo a Napoli, tornando in città appena possibile. “Ai miei compagni tedeschi nello spogliatoio facevo sempre ascoltare una canzone napoletana che mi piace un sacco, proprio perché il mio pensiero era sempre al club partenopeo” ha dichiarato ieri al forum de Il Mattino (LEGGI QUI), confermandosi un professionista unico, attaccato alla maglia del Napoli come pochi.
Ma non solo. La città, la squadra, i tifosi li ha insiti nel dna e ne parla con grande razionale passione. “Sono felicissimo di stare a Napoli, ogni giorno mi godo città, amici, squadra. Nelle prime settimane qui al primo anno, sicuramente non era subito scattato l’amore. Era tutto diverso. Ma quando la vivi, capisci e la vivi quotidianamente, te ne innamori perdutamente. E’ molto diversa rispetto a Monaco ma anche quando ero al Bayern, venivo qui molto spesso. Questa città per godertela la devi accettare. I tifosi ne sono una parte splendida, li devi capire ma è bellissimo quando ti sostengono, ti chiedono foto e ti parlano. Io non mi nascondo, certo con i figli a seguito è più complesso ma ormai ci divertiamo. Il mio amore per Napoli è sempre stato spontaneo e genuino”. Ed ancora, continua senza peli sulla lingua per lo scudetto, promettendo di dare sempre il massimo: “Lo Scudetto? Non credo ora sia realistico al cento per cento ad oggi. Siamo stati capolista, siamo vicini al vertice ma dobbiamo lavorare partita dopo partita. Qualora non si facesse, si sbaglierà qualcosa soprattutto in una piazza come Napoli”. E come dargli torto.
La chiosa da brividi, però riguarda il tema più caldo del momento, i cori beceri, ancor più in vista del big match di domenica contro la Roma: “In quelle occasioni riesco ad essere razionale. Per difendere al meglio la mia città ed il mio popolo, quello napoletano, non devo reagire, non devo dare importanza agli stupidi ed agli ignoranti: voglio portare in alto la mia città giocando bene e vincendo”. I brividi, quelli di un vero napoletano, con un grande cuore spagnolo ed il sangue sempre più azzurro.
Alessia Bartiromo
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