50 anni, un passato da giramondo e 141 gare ufficiali sulla panchina del Villarreal: è questo Marcelino García Toral, per tutti semplicemente Marcelino. Al tecnico madrileno, ex centrocampista, spetterà il compito di affrontare gli azzurri ai sedicesimi di finale di Europa League. Una storia lunga ormai anni, complice il destino che ha deciso, ancora una volta, di incrociare la strada del sottomarino giallo con quella del Napoli. È lui l’artefice della promozione degli spagnoli, che dopo 12 anni son costretti a risalire dalla Segunda Divisiòn. Solo un vecchio ricordo quello del 2013, che segna il ritorno in massima serie e la successiva conferma nelle zone alte della classifica. Nel 2014 il Villarreal riesce infatti a riconfermarsi tra le grandi di Spagna ottenendo il sesto posto in campionato e la qualificazione in Europa League.
IMPRESE – Una certezza per il presidente Fernando Roig Alfonso, che un mese fa ha confermato la volontà di trattenerlo: ci sarà lui al timone della squadra fino al 2019, alla ricerca di ulteriori imprese come quella recente col Real dell’ex azzurro Rafa Benitez. Eppure è partito da lontano, Marcelino: l’esordio in panchina, risalente al ’97, fu al comando dell’allora club di Tercera División, il Club Deportivo Lealtad, che riuscì miracolosamente a riportare in Segunda B. Dalla seconda alla prima squadra dello Sporting Gijón, fino al Siviglia, passando per quella gavetta che ha sempre dato i suoi frutti. Artefice della promozione in massima serie del Recreativo de Huelva, con cui ipoteca il primo Trofeo Miguel Muñoz. Nel 2008 è il Real Saragozza, sotto il suo comando, ad essere promosso nella massima serie, anno in cui a Marcelino va l’etichetta di tecnico più pagato della Spagna, dopo l’esonero di Bernd Schuster dal Real Madrid. Nel suo destino il Villarreal, complice dell’esonero del tecnico madrileno dalla panchina del Siviglia, unico ricordo negativo degli anni da mister e successiva e ultima destinazione dello spagnolo.
CHALLENGE – Non sarà certo la stagione migliore quella attualmente in corso, ma la Liga – si sa – continuerà a mietere distanza tra le solite Big e la restante parte della categoria. Obiettivo di Marcelino sarà, dunque, quello di restituire charme a quel club che ha risollevato dalla polvere e per due anni ha stanziato al sesto posto della classifica spagnola. Nulla di incredibile per Maurizio Sarri che, in più di 20 anni di carriera, ha invertito la rotta dei club presi al comando: dal Cavriglia all’Empoli, passando per Antella, Sansovino e Sangiovanesse, senza considerare la salvezza ottenuta col Pescara con ben tre giornate d’anticipo. Una sfida ad armi pari col tecnico azzurro, per tutti i buoni intenditori, per gli amanti di quel calcio che ha dimenticato il catenaccio e si appresta ad assistere ad uno dei migliori scontri estratti dall’urna di Nyon.
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Francesca Di Vito
Articolo modificato 14 Dic 2015 - 21:41