Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco i passaggi più importanti:
“Favorita per lo Scudetto? L’Inter, no? Se poi volete fare quella congiunzione che una volta si usava, Inter-Napoli… ma non mi sembra sia il caso di tornare al passato. L’Inter è una squadra quadrata, con un allenatore, Mancini, che fa della cortesia, del savoir faire, dell’educazione, la sua massima cultura. Il che serve anche a dare serenità allo spogliatoio, perché alla fine tra mille dubbi nascono anche delle certezze. E’ sicuramente una concorrente molto ben equilibrata, che ci darà del filo da torcere. L’Inter poi non fa le coppe e gioca solo una volta a settimana. Al massimo avrà la Coppa Italia, ma non le gare europee”. Poi continua: “Non si può mettere la Juventus da parte nella corsa Scudetto. La Roma è fortissima, nel momento in cui troverà una quadra all’interno della società probabilmente risponderà anche meglio tutto il resto. La Fiorentina è una bellissima squadra con un allenatore entusiasta di stare a Firenze, ci sono dei giocatori molto interessanti in viola, qualcuno anche di derivazione sarriana“.
Sulle competizioni europee si domanda: “Perché avere la Champions e l’Europa League e non un campionato europeo tra le cinque nazioni più importanti, Spagna, Italia, Francia, Germania e Inghilterra? Bisognerebbe organizzare un torneo europeo per tutti. Se faccio un campionato dove il Liverpool viene a giocare con l’Inter, e nella Serie B la settima squadra inglese viene a giocare con il Cagliari, non sarà più interessante? Noi siamo ancora alla preistoria. E’ grazie ai media che si possono vedere già delle modifiche all’orizzonte. E sarebbe anche un fantastico modo per avere gli stadi sempre pieni. Ma quando sento ancora parlare di questioni come la Serie A a 20 o a 18 squadre, beh… Mi sembra tutto talmente vecchio. Serie B? Sogno un campionato solo con italiani, al di sotto dei 22 anni, al posto di Primavera e Berretti”.
Sul San Paolo – “La legge attuale è talmente burocratica e restrittiva che non può essere praticata. Se con le autorità locali trovassimo un accordo di reciproca soddisfazione, ma di totale salvaguardia degli interessi del Napoli, non mi tirerei certo indietro. Dopo il primo progetto elaborato da Zavanella e bocciato dal Comune, ho pronta un’altra proposta, con un’area commerciale più grande e una clinica dello sport, un progetto che mi è stato consegnato pochi giorni fa. Sono convinto che, se andassi avanti per conto mio, in quattro anni ricostruirei un San Paolo bellissimo e modernissimo. Un impianto dove intrattenere il tifoso molte ore con uno spettacolo ad hoc rimodulando lo stadio come un teatro, dando la possibilità agli spettatori di vedere la partita nel miglior modo possibile ovunque siano seduti. Se le autorità locali si fideranno e mi lasceranno fare senza stancarmi , sono certo di fare un buon lavoro in tempi relativamente brevi”.
E su Benitez… “E’ un uomo che conosce molto bene il calcio e lo imposta sulla base della sua esperienza inglese. Non è riuscito forse a calarsi in altre realtà ambientali con la stessa capacità. Il problema degli allenatori è che ci sono quelli che valorizzano un giocatore da 6 portandolo a 10 e quelli ai quali un giocatore da 10 sfugge di mano”.
Infine un breve passaggio sul mercato: “Abbiamo 25 giocatori in rosa, praticamente due squadre che hanno fatto molto bene tra campionato ed Europa League. Il mercato è delicato, siamo convinti di essere già forti. Se compreremo lo faremo con attenzione al futuro, prendendo giocatori forieri di miglioramenti anche per l’anno prossimo”.
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