Il numero 9 sulle spalle lo porta con naturalezza e disinvoltura: in fondo è il numero di chi sa segnare, e a lui la confidenza con il goal di certo non manca. Sono 8 finora nel campionato Primavera, una cifra destinata inevitabilmente a salire. Perché se son rose fioriranno, e anche abbastanza presto. Tant’è vero che Sarri ha deciso anche di chiamarlo in prima squadra per la trasferta europea di Brugge, per fargli assaggiare l’atmosfera che vivono i “grandi”. Parliamo di Antonio Negro, il gioiello della Primavera di Saurini.
Un centravanti forte fisicamente e tecnicamente, bravo di testa e di piede, capace di segnare in ogni modo: di potenza, di classe (basti pensare alla cavalcata trionfale in Napoli-Bari o all’eurogol in stile Van Basten nel derby con l’Avellino) e anche da rapace d’area, come testimoniano le due reti messe a segno nell’ultimo incontro con il Latina. Saurini non ne può più fare a meno. Marcianisano, Negro è calcisticamente maturato nella Scuola Calcio Lanzaro, che lo ha acquistato a 12 anni e lo ha poi ceduto al Napoli. “Lo prendemmo dal Recale per i mini-giovanissimi e lo cedemmo al Napoli a fine stagione” – confessa ai nostri microfoni Biagio Lanzaro, il direttore dell’omonima scuola Calcio in cui ha militato Negro – “abbiamo fatto l’operazione con gli azzurri ma se dovessi dire che è cresciuto da noi direi una bugia”
Negro è stato acquistato dalla Lanzaro all’età di dodici anni per poi essere ceduto l’anno successivo. Malgrado la giovanissima età, però, Lanzaro lo ricorda come un “ragazzo innanzitutto serio, molto giocherellone ma comunque figlio di buona famiglia. Sono tutte persone serie e il padre è una persona squisita. A volte era distratto – continua – e gli piaceva fare casino ma non era assolutamente scostumato”. È ovvio, poi, che dopo certe prestazioni scattino anche i paragoni, il primo con il suo idolo, Karim Benzema: “È una prima punta, strutturalmente e tecnicamente forte, ma ha anche un gran passo, quindi credo che con le dovute proporzioni si ispiri proprio a Benzema”.
Un anno d’oro per la partnership tra il Napoli e la Lanzaro: “Quell’anno ne cedemmo tre agli azzurri, c’era mister Liguori in panchina (agli allievi Nazionali, ndr).
Su Negro, però, vi erano perplessità: “A dire il vero il Napoli non lo voleva, ne presero due ma io forzai la mano con Barresi (allora responsabile del settore giovanile) che è un mio carissimo amico. Gli dissi ‘prendetelo perché è bravo’ ma loro inizialmente non erano convinti. Dopo riuscimmo a fare l’operazione – continua Lanzaro – e chiesero anche Negro”. Un’intuizione geniale, visto che il ’98 di Marcianise sta davvero sorprendendo gli addetti ai lavori. Tant’è vero che recentemente è stato inserito dal Corriere dello Sport nella lista dei 20 migliori prospetti del campionato Primavera. Una soddisfazione in più, in attesa di una nuova chiamata da parte di Sarri.
Vittorio Perrone
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Articolo modificato 22 Dic 2015 - 13:29