Essenziale, pulito, a tratti illuminante e, finalmente, con personalità anche in campionato: Mirko Valdifiori ha rotto il ghiaccio e con l’arrivo dell’anno nuovo si erge finalmente ad attore protagonista nella vittoria del Napoli contro il Torino, non facendo affatto rimpiangere l’assenza dello squalificato Jorginho. Il regista di Lugo prende per mano la squadra in entrambe le fasi di gioco: propositivo in fase di possesso palla, attento ed intelligente a coprire le giuste zone di campo e non eccedere in pressione, oltre a far perdere spesso tempo di gioco ai portatori di palla granata.
Nel primo tempo tutte le azioni d’attacco del Napoli passano dai suoi piedi: innesca Higuain per dare il via all’azione del vantaggio; trova il Pipita in profondità subito dopo il gol degli ospiti; gestisce finalmente i ritmi del match in tutta la sua durata. Inevitabile, in fase di non possesso, pagare dazio quando la copertura delle mezzali non è esemplare: spesso Baselli e Acquah trovano spazi alle spalle della mediana partenopea, ma le sue colpe sono limitate. Il romagnolo tiene alta la mediana quando gli azzurri salgono in pressione, chiudendo spesso le giuste linee di passaggio. Nella ripresa, infonde tranquillità quando necessario, alzando i ritmi con le classiche verticalizzazioni che spesso sono mancate al Napoli: Callejon ne potrebbe approfittare in un paio di occasioni, Higuain trae finalmente beneficio dai suoi filtranti.
Un feeling finalmente trovato, o ritrovato pensando alle ottime apparizioni di Coppa, con squadra e pubblico. Alla vigilia della gara Sarri aveva tranquillizzato lui e l’ambiente confermando totale fiducia nelle capacità del suo pupillo, che non lo tradisce nel momento più importante: non era facile, per la pressione e per le numerose aspettative che aleggiavano sul mediano. Prestazione finalmente convincente, da sufficienza piena: adesso il compito di Mirko è quello di confermarsi su questi standard di prestazione, lasciando a Sarri l’imbarazzo della scelta ogni ‘maledetta’ domenica.
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