Alla fine Maurizio Sarri è riuscito a festeggiare il suo compleanno. Erano troppe le pressioni che accompagnavano lui e la sua squadra a Frosinone, talmente tante da far passare in secondo piano anche un giorno così speciale. 57 candeline, da spegnere soltanto dopo la gara del Matusa, che si è rivelata per il Napoli un trionfo assoluto. Così, dopo la goleada e il titolo virtuale di campione d’inverno, Sarri può godersi il suo compleanno. I calciatori, poi, hanno pensato a renderglielo più piacevole: una maglia numero 57 con le firme di tutta la squadra, sfoggiata per l’occasione davanti alla fotocamera. Un regalo sentito, un “ricordo”, afferma il tecnico.
Perché il regalo vero, quello ancora più sentito, l’allenatore in tuta l’aveva già scartato poco prima, sul terreno di gioco del Matusa: “Il regalo più gradito è la prestazione e la mentalità con cui sono entrati in campo”. Entrambi i presenti, comunque, sono simboli di un gruppo che segue il suo allenatore in tutto e per tutto e gli è riconoscente sempre. Sarri ricambia spesso con parole al miele, come quando ringraziò tutta la squadra per il modo in cui si era messa a disposizione di uno sconosciuto venuto dalla provincia.
C’è un rapporto viscerale tra Sarri e i suoi calciatori, che non hanno mai mancato di dimostrare in pubblico il loro affetto: Insigne corse ad abbracciarlo a Verona, Higuain ha fatto lo stesso a Bergamo e Hamsik si è ripetuto al Matusa. Dimostrazione di come l’allenatore sia entrato nelle grazie soprattutto dei veterani. E’ anche con questa vicinanza che si crea uno spogliatoio unito e vincente.
QUESTO IL REGALO DELLA SQUADRA A SARRI:
Vittorio Perrone
Articolo modificato 10 Gen 2016 - 19:56