“Se prendiamo gol mi incazzo” – La rivoluzione di Sarri è partita dalla difesa e sta portando i suoi frutti

La mentalità, nel calcio di oggi, è fondamentale. Quella difensiva soprattutto. Lo sapeva bene Maurizio Sarri, ed ha portato questo concetto a Napoli, per puntellare un reparto che da sempre, nelle ultime stagioni, ha sofferto e non poco l’assenza di schemi difensivi all’altezza della situazione. Sembrava non esserci ordine, non esserci organizzazione e affiatamento tra i componenti del reparto forse più importante di ogni grande squadra che ambisca a risultati prestigiosi.

Negli scorsi mesi la musica è cambiata per mezzo di quattro individui, anzi cinque, perché Reina è parte integrante di un ingranaggio difensivo a tratti impeccabile, che hanno cominciato a ragionare come una sola entità, sotto l’egida di un portiere fenomenale e di un allenatore che non ha fatto altro che fare la cosa più semplice del mondo: dare organizzazione. Gli errori sono diminuiti, a tratti si è andati vicini alla perfezione. Una difesa che ha retto contro le squadre italiane più quotate, quelle che si contenderanno lo Scudetto fino alla fine; ed in Europa League, dove gli azzurri si sono affermati come miglior attacco e miglior difesa della competizione. Tante le reti fatte, poche quelle subite. Ma bisogna ancora lavorare, e tanto. Parola di Maurizio Sarri. Alla faccia di chi rideva del drone, insomma, e dell’allenatore in tuta e pantaloncini. Non è mai l’abito che fa il monaco, se proprio si volesse usare qualche celebre detto. L’aria è cambiata a Castel Volturno e, di conseguenza, anche i metodi di allenamento, la mentalità, la concentrazione, le motivazioni. Il girone d’andata del Napoli finisce qui, per tutti, tra gli applausi.

Per tutti escluso Sarri: “Se prendiamo gol mi incazzo”. Voleva chiudere senza subire reti, il tecnico azzurro, perché, soprattutto in certe situazioni si vede la maturità di una squadra. Se viene meno la fase difensiva quando si è in vantaggio di cinque gol, inevitabilmente si fa infuriare il perfezionista Sarri, mai completamente appagato, mai domo, mai al 100% soddisfatto. Sul gol subito, alla fine di una bella azione del Frosinone, si è arrabbiato, ha imprecato ma forse si è reso conto che un gol lo si può prendere. L’importante è aver trovato una organizzazione, in un reparto che prima faceva acqua e che oggi è un solido muro, spesso invalicabile e che ha trovato in Raul Albiol, tra i più contestati l’anno scorso e ad inizio stagione, il leader perfetto. Anche in questo caso, parola di Maurizio Sarri. Il centrale spagnolo è rinato, si è rilanciato e si è preso a buon diritto gli applausi dei tifosi nelle scorse settimane e in particolare al “Matusa”: la sua rete ha aperto e di fatto messo in discesa una partita che poteva rivelarsi insidiosa, sotto più aspetti. Alla fine il gol completa un processo cominciato a Dimaro e proseguito senza sosta: uno dei tanti campioni del Napoli che, con umiltà, si è messo a disposizione del suo mister che, a sua volta, ha reso impeccabili i compagni di reparto. I grandi successi degli azzurri partono da qui, da una fase difensiva organizzata con lavoro e intelligenza. Il muro azzurro, in ogni partita, fa sempre la differenza.

Gennaro Donnarumma
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