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Eddy Gnahoré, il ragazzo che oscurava Pogba vuole riprovarci con il Napoli: “E’ un fenomeno”.

Sembra quasi fatta ormai per il passaggio di Eddy Gnahoré al Napoli: nelle prossime ore, al massimo domani, potrebbe esserci l’annuncio ufficiale. Chi lo ha visto giocare è pronto a giurarci: il ragazzo è un fenomeno. E qui il dubbio sorge spontaneo: per quale motivo allora gioca (per meglio dire, giocava) in Lega Pro con la maglia della Carrarese? Perchè il destino sa essere crudele, se a 17 anni, con una carriera in ascesa e gli occhi degli osservatori di mezzo mondo addosso, si presenta sotto forma di rottura al crociato anteriore. E allora, se non si è forti mentalmente, il rischio di perdersi è molto alto. Ed Eddy ci è andato vicino. Ma ha vinto lui.

LA STORIA – “Giocava nel Birmingham, in Championship, era in prestito dal Manchester City che credeva molto in lui. Poi quell’infortunio che fu quasi una sentenza: rottura del crociato anteriore. Una botta tremenda”. A parlare, in esclusiva per Spazionapoli, è Eupremio Carruezzo, procuratore di Gnahoré e un passato come attaccante di Salernitana e Savoia. E questo concetto tornerà utile più avanti. “Per Eddy fu molto difficile rialzarsi. Quel tipo di frattura arriva a condizionarti anche dopo che sei guarito totalmente. In alcuni casi un calciatore riprende subito lo smalto, in altri invece serve più tempo. Gnahoré ha un fisico bestiale, ha una stazza di 1,88 cm. Era facile prevedere che quell’infortunio avrebbe rallentato la sua ascesa. E così è stato, purtroppo”.

UN SALTO INDIETRO – Carruezzo racconta cosa stava diventando quel ragazzo francese di origini ivoriane: “Nelle giovanili della Nazionale transalpina giocava a tre: lui in mezzo, Pogba e Kondogbia ai lati. Praticamente un muro umano, affrontarli era un’impresa per gli avversari. Non lo dico perchè sono di parte, basta andarsi a leggere le relazioni di quei tempi: lui spesso era una spanna avanti agli altri due. Tutt’al più sullo stesso livello. Poi quel maledetto infortunio…”. Che però non piega la volontà del calciatore di tornare a giocare e di farlo ad alti livelli. Anche perchè, nonostante l’età ancora giovane – parliamo di un classe ’93 – ha una maturità fuori dal comune: “Basti pensare che è già sposato ed ha anche un figlio. Insomma, grilli per la testa non ne ha. Parli con lui e ti accorgi di avere di fronte una persona già adulta. Lo vedi giocare e ti sembra un veterano: sempre la scelta giusta. Questa sua mentalità lo ha aiutato a rimettersi in gioco anche alla Carrarese. Ed ora eccoci qui”.

IL COLORE PREFERITO – Se l’affare non è ancora ufficiale, poco ci manca. Carruezzo ci chiede di non esprimersi sul buon esito dello stesso, ma un indizio ce lo dà. Anzi, più di uno: “Il suo colore preferito? E’ l’azzurro. L’unica cosa che posso dire è che vuole fortemente Napoli”. Subito? E per restarci o andare magari al Carpi per fare esperienza di Serie A? “Questo eventualmente lo deciderà il club. Se lo ritiene pronto, lo terrà, altrimenti lo manderà a giocare. Dico però che a volte è meglio allenarsi con tanti campioni e vedere poco il campo, piuttosto che giocare molto in un contesto che però non ti consente di migliorare”. 

LE SUE CARATTERISTICHE – Ce le facciamo raccontare direttamente dal suo procuratore, ammettendo onestamente di aver visto solo qualche filmato su youtube: “Abbina qualità tecniche e fisiche fuori dal comune. Ha palleggio, sa gestire la palla e ha un ottimo cambio passo nonostante la stazza. Lancio, tiro da fuori, visione di gioco: è un centrocampista moderno, che può giostrare sia nel ruolo di regista che in quello di mezz’ala. Problemi di adattamento? Io conosco l’ambiente, da quelle parti ho giocato (ve lo avevamo detto che sarebbe tornato utile n.d.r.). So cosa chiedono i tifosi alla propria squadra del cuore. Ma sono sicuro di Eddy: ha tutto per diventare una stella del calcio”. 

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

Articolo modificato 14 Gen 2016 - 18:03

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