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Il parto di Josè nella notte della rimonta: Napoli, hai un motivo in più per sorridere

Ben 26 lunghissime giornate di astinenza, un tormento durato quanto una gravidanza: così gli ultimi nove mesi di Josè Maria Callejon, che dallo scorso 19 aprile non ha più gonfiato la rete nelle gare di campionato. Un digiuno insolito e chiacchierato, che ha fatto di lui il bersaglio di stampa e tifosi. L’utilità sottovalutata fin da inizio stagione non ha di certo destabilizzato lo spagnolo, che in questa prima parte di campionato ha ugualmente vestito i panni del protagonista, rendendosi prezioso ai fini del gioco di Maurizio Sarri. Mai un elogio mancato, da parte del tecnico toscano, che ha più volte ribadito l’importanza di un giocatore capace di fondere le due fasi e rendersi essenziale per il resto della rosa. Attacco, ma soprattutto difesa, in quel 4-3-3 che ha restituito al gioco di Sarri la bellezza estrema e risultati inaspettati, valore aggiunto dopo la perla col Sassuolo, che ha rimesso in carreggiata gli azzurri, conducendoli verso l’obiettivo unico.

SORRISI AGGIUNTI – Un gol dal peso sostanzioso, quello messo a segno dallo spagnolo. Il rigore trasformato da Falcinelli in immediato vantaggio ha offuscato la vista degli azzurri, ma son bastati pochi minuti per trasformare nuovamente il San Paolo in bolgia. L’euforia dei presenti ha spinto il Napoli a caccia del pareggio. Così, Josè Callejon, si è candidato tra i papabili protagonisti, in una diagonale perfetta con Hamsik ed Insigne. Così lo spagnolo ha messo fine al tormento e alle voci: un colpo secco e preciso trasforma il broncio in sorriso, quello ritrovato con difficoltà nonostante il momento più che positivo dell’intero gruppo. Così il Re di Coppe torna a colpire anche in campionato, aprendo le danze proseguite poi dal bomber azzurro di razza, Gonzalo Higuain. Ruba la scena all’argentino e assume magicamente le sembianze di prima punta, rubando il tempo all’avversario e sferrando il colpo che sorprende Consigli e riaccende le speranze partenopee.

L’OLIO NEL TANDEM – Il lavoro sporco risalta finalmente agli occhi della folla, che in un urlo di gioia poco contenuto abbraccia lo spagnolo riesumando quei vecchi ricordi che nell’era Benitez l’avevano consacrato inamovibile. Il tandem Insigne-Callejon funziona ancora. Eccome se funziona. Le aperture del talento di Frattamaggiore tornano a servire lo spagnolo che, pur non pennellando più al volo dalla diagonale destra dell’area di rigore, sa ugualmente come rendersi utile. La giostra azzurra torna finalmente a girare a meraviglia, con ogni tassello al suo posto e l’entusiasmo aggiunto di quella pedina finora snobbata. Vince il Napoli, continua a farlo spinto dal calore della folla e Josè smette di nascondersi agli occhi indiscreti delle telecamere: la parola scudetto non è più una bestemmia, ora più che mai, crederci è il migliore imperativo dell’era De Laurentiis.

Francesca Di Vito
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Articolo modificato 17 Gen 2016 - 14:25

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redazione