Quando Mancini giustificò gli insulti razzisti a Vieira: “Nel corso della partita qualche insulto può scappare…”

La questione Sarri-Mancini sta facendo il giro non solo d’Italia, ma dell’intero mondo calcistico. Una vicenda destinata non fermarsi al giorno dopo del match, ma con polemiche prolungate da una parte e dall’altra.

Roberto Mancini, però, nel 2000, si comportò diversamente, giustificando il compagno di squadra Mihajlovic (entrambi giocavano nella Lazio), accusato di aver rifilato insulti razzisti a Vieira (ovviamente riguardanti il colore della pelle) in occasione di un Lazio-Arsenal di Champions League. “Sinisa e Vieira sono due ragazzi intelligenti, credo che possano superare le tensioni e finirla – dichiarò all’epoca l’attuale allenatore dell’Inter – Nel corso di una partita l’agonismo esasperato può portare a momenti di tensione e di grande nervosismo. Credo che anche qualche insulto ci possa stare. L’importante e’ che tutto finisca li”. Questa non deve assolutamente essere una giustificazione e gli organi competenti giudicheranno sull’episodio di ieri, ma ciò sta a spiegare come due momenti simili, abbiano avuto una diversa interpretazione da parte di Mancini.

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