L’allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, con un comunicato divulgato poco fa ha rispedito al mittente le accuse di omofobia che avrebbe rivolto a sua volta nei riguardi un giornalista de “La Gazzetta dello Sport” (leggi qui il comunicato).
Per chiarire la questione la redazione di Radio Kiss Kiss ha deciso di contattare il suddetto giornalista, Alessio Da Ronch, che ha invece confermato quanto emerso questa mattina:
“È tutto vero, ai tempi di Firenze Roberto Mancini mi chiamò ‘frocio’. Non posso confermare, perché non lo ricordo sinceramente, che poi aggiunse ‘di merda’. Però frocio me lo ricordo bene. Nel 2001, al termine di una conferenza stampa, il responsabile della comunicazione della Fiorentina mi disse che Mancini mi aspettava al piano di sotto. In realtà il mister iniziò a inveire contro di me dicendomi che mi inventavo le cose e scrivevo cazzate. Io gli dissi che non valeva la pena discutere e me ne andai. Lui allora lui mi insultò in vari modi: tra i vari epiteti c’era anche quello che l’altra sera Sarri ha utilizzato nei suoi confronti.
Non avrei detto nulla se questa mattina la notizia non fosse uscita dall’ambiente fiorentino. Il motivo? Sinceramente non è bello ricordare un litigio avvenuto tempo fa. Non penso che Mancini sia omofobo e non ho dato peso in modo particolare a quell’insulto. Con Mancini però non c’è stato più un chiarimento. Sono passati 15 anni e ancora non mi rivolge la parola”.