La verità di Mancini: “Sarri mi ha continuato ad insultare, vi svelo cos’è successo nel post partita. E sulla mia sessualità…”

Roberto Mancini non ci sta ed attacca ancora. Dopo il duro scontro verbale con Maurizio Sarri e tutto quel che ne è conseguito, il tecnico dell’Inter torna a parlare degli insulti ricevuti dal mister azzurro e lo fa rilasciando una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna di Repubblica. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli: “Ci sono parole usate con troppa semplicità e spesso, qui da noi in Italia, sentiamo storie che vanno a finire male, con suicidi per esempio, per certe situazioni. Sarri ha offeso tutte quelle persone che soffrono. Io non voglio difendere né fare giustizia a certe persone ma nel 2016 non si possono ancora sentire certe cose. L’assistente di gara a due passi da noi, non faceva niente: è questa la cosa che non riesco a capire. Sarri ha insistito, facendo anche dei gesti come “prendilo nel…” e il quarto uomo mi diceva di lasciare perdere.

Sono sceso negli spogliatoi per parlargli, da solo: lui continuava a dire che aveva chiesto scusa ed allora, a quel punto, non mi sono trattenuto e gli ho detto che a sessant’anni non puoi permetterti di fare certe cose. Ho chiesto anche delucidazioni all’assistente di gara, ha solo espulso noi due  e nulla più. Se mi avesse detto altro, non mi sarei offeso. Dopo che mi sono lamentato per i 5′ di recupero Sarri ha perso le staffe, ha offeso una categoria di persone che da noi soffre per certe cose. Sarà il suo carattere, non è la prima volta che succede, mi sa. Bastava chiedere scusa ed ammettere l’errore, invece ha anche detto di non ricordarsi: una caduta di stile.

Io non sono omosessuale: volevo sottolineare il fatto che però, se lo fossi, ne sarei orgoglioso se tutti gli uomini sono come Sarri. All’estero non allenerebbe più, ne sono certo: in Inghilterra hanno molta più sensibilità su un argomento così delicato e particolare”. 

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