Quest’oggi una intera giornata al Palacongressi della Mostra d’Oltremare è stata dedicata alla Medicina dello Sport con il congresso intitolato “Esplorare il muscolo, prevenire la lesione e possibilmente curare”, con Presidente Onorario Clemente Servodio Iammarrone e Presidente del Congresso Michele Marzullo.
Il Prof. Alfonso De Nicola, inserito anche nel Comitato Scientifico , è intervenuto con una relazione sull’ “Epidemiologia e statistica delle lesioni muscolari in club ad alto impegno agonistico”.
Da 30 anni nel mondo del calcio, Medico dello Sport e Fisiatra, De Nicola è dal 2005 il Responsabile dello Staff Medico SSC Napoli oltre che Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport alla Federico II e Direttore del Centro Riabilitazione De Nicola a Cerreto Sannita (BN). E ancora, Professore Associato presso la Temple University di Philadelphia porta avanti una collaborazione all’avanguardia con il noto scienziato Antonio Giordano, per innovativi studi sulla genetica importanti ai fini della prevenzione di patologie muscolari e altre malattie in ambito sportivo.
Il Napoli è capolista in serie A e non è un caso. La città, la squadra, il settore tecnico, quello gestionale e lo staff medico sono compatti nel procedere assieme sinergicamente.
E Alfonso De Nicola ha svelato stamattina alcuni dei ‘segreti’ del fenomeno legato alla squadra azzurra attraverso dati e statistiche: risultati da record che solo il Napoli può vantare in ambito internazionale. Un trend che resta costante da anni grazie ad un consolidato metodo di lavoro e alla ricerca scientifica.
Media infortunati: 0,11 la media degli infortunati per partita nel Napoli, 0,45 per l’Inter, 0,72 per la Juve. Record infortuni per il Bologna, in media uno a partita.
Media indisponibili: nel Napoli 0,25 a partita contro 1,73 dell’Inter e i 2,17 della Juventus. Fanalino di coda : il Verona con 3,61 indisponibili a partita.
In tutto il girone di andata un numero assolutamente irrilevante di infortuni e indisponibili, quello che alla fine della stagione può fare la differenza rispetto alle altre squadre in termini di classifica.
La differenza sta anche nell’approccio dello staff medico azzurro per prevenire e/o curare eventuali infortuni:
• A breve termine: tecniche posturali, prevenzione metabolica (alimentazione)
• A medio termine: neuroscienze per le patologie più invalidanti ( fratture, lesioni ligamentose, ecc.)
• A lungo termine: studio DNA
Un approccio basato anche sul rapporto umano e sull’empatia: porsi in maniera immediata nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona.
E nel caso di infortunio dare importanza all’intervento in tempi strettissimi, ad una riabilitazione veloce anche neuro-cognitiva: capacità di immaginare il gesto tecnico compiuto e riattivare quelle aree e quei movimenti tenuti stipati per un certo periodo di tempo. Così ad esempio Lorenzo Insigne è riuscito a rientrare in campo l’anno scorso dopo l’infortunio al legamento crociato anteriore dopo 124 giorni e Cristiano Lucarelli qualche anno fa (aveva 35 anni) dopo appena 107 giorni.
Per quanto riguarda gli studi sulla genetica degli atleti avviati con il prof. Giordano ebbene: alti livelli di lattato (acido lattico) nel sangue sono stati associati ad una maggiore suscettibilità ad infortuni. L’identificazione di tale polimorfismo permette ai preparatori di adottare strategie personalizzate sia negli allenamenti (tempi di recupero) sia nella dieta (sostanze basificanti capaci di tamponare l’acido lattico) al fine di tutelare la salute dell’atleta e migliorarne la performance atletica.
E’ intervenuto poi nel pomeriggio anche il prof. Raffaele Canonico, (che con Enrico D’Andrea fa sempre parte dello Staff Medico SSC Napoli), nutrizionista dello sport, esperto nella diagnosi precoce e prevenzione delle patologie cardiocircolatorie; professore a Contratto presso la Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport alla Federico II. Ha illustrato come “Nutrire il muscolo nel calcio “ e quali sono le dritte alimentari applicate quotidianamente ai giocatori per ottimizzare il loro stato di forma.
Eccellenze in Campania: sede di professionisti e professionalità acclarate in campo medico, merito anche delle prestigiose Università del territorio.