Senza alcun dubbio, ancora sulla bocca di tutti i napoletani, il nome di Massimo Giletti. A lui spetta il primato nella TOP 3 delle peggiori dichiarazioni contro Napoli e il Napoli. Stavolta il calcio ha poco a che vedere con la forte critica del conduttore. Motivo scatenante la guerra mediatica l’assegnazione dei biglietti omaggio ai consiglieri comunali per le partite degli azzurri al San Paolo. Una palla colta al balzo quella da Giletti, che si scaglia contro la città partenopea: “Iniziate a fare andare avanti la vostra città che è indecorosa”. Parole forti, contro cui nulla possono le successive scuse e le giustificazioni del conduttore amico di Salvini, il caso Rai finisce in Parlamento. La risposta silenziosa e più concreta arriva da Napoli stessa che registra un boom di turisti nel ponte dell’Immacolata. Sarà un Natale da ricordare quello partenopeo, perché accanto all’immensa gioia dei campioni azzurri spicca inesorabilmente il successo e l’incredibile quadro di una città che non può più essere dimenticata. “La nostra Expo è la città e tutto questo è merito esclusivo dei napoletani “, sottoscrive De Magistris, con l’augurio che questo 2016 funga davvero da acqua santa con cui potersi sciacquare la bocca ancor prima di aprirla.
Assolto Massimo Giletti. Per l’Autorità per le Comunicazioni non c’è stata violazione delle norme vigenti, questa la nota del Codacons: “I fatti risalgono all’1 novembre scorso quando, durante una puntata de L’Arena in onda su Rai1, nel corso di un battibecco con l’avvocato Antonio Crocetta, Massimo Giletti affermava: “Non glielo permetto, in Rai c’è gente che fa un lavoro straordinario. Voi iniziate a far andare avanti la vostra città che è indecorosa in certi punti. Se lei esce dalla centrale della stazione uno trova immondizia in tutti i vicoli. L’Agcom ha però rigettato la richiesta del Codacons, ritenendo che “questa Autorità non rileva elementi che consentano di avviare un procedimento sanzionatorio per i fatti segnalati, non evidenziandosi dal tenore della denuncia attendibili profili di violazione alla normativa in materia di obblighi di programmazione e di tutela dei minori”.