I numeri nella vita così come nel calcio non sbagliano mai: la matematica, in fondo, non è un’opinione. Dire allora che il Napoli ha il gioco più bello del campionato non è un’eresia: lo confermano le statistiche. Perché quella del Napoli è una manovra avvolgente, che parte dalle retrovie e che coinvolge tutti gli effettivi in maglia azzurro. Tutti partecipano alla giostra, nessuno si sente escluso o isolato. Perché, in fondo, ognuno nel suo piccolo è indispensabile.
FONTI DI GIOCO – Il fulcro del gioco partenopeo è il centrocampo, nelle figure di Jorginho e Hamsik. Jorge non è una sorpresa, i 105 tocchi effettuati e il 94.7% di passaggi riusciti sono dati che ormai non impressionano più. Perché il numero 8 azzurro non è quello spaesato e sterile dello scorso anno, ma è il metronomo che giganteggia in mediana senza mai sfigurare. Al suo fianco agisce il capitano, che ha una percentuale di passaggi riusciti anche superiore a quella del regista italobrasiliano (95,8%). Lo slovacco è il cuore e l’anima di questo Napoli, in senso figurato ma anche in quello pratico. In supporto dei due creatori di gioco arrivano anche i due centrali dalle retrovie: Albiol ha la percentuale di passaggi compiuti più alta (100%) e ha toccato la bellezza di 69 palloni, lo stesso o quasi ha fatto Koulibaly.
ALCHIMIA PERFETTA – Insomma, una bella risposta a chi sostiene l’Higuain-dipendenza di questa squadra, che anzi fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore: gli avversari non sanno da dove potrebbe svilupparsi la manovra e da dove, quindi, arrivare il pericolo. La cosa più importante è che i retropassaggi siano ridotti all’osso, perché il gioco fluido di Jorginho e compagni non prevede dietrofront: verticalizzazioni e aperture sono il pane quotidiano, poi la fantasia fa il resto. Se poi Allan riesce ad unire il lavoro di lotta a quello di governo e Callejòn corre per 4 senza mai accusare la fatica, allora il Napoli diventa un meccanismo incorruttibile, un’alchimia perfetta da cui può scaturire l’ingrediente giusto per vincere lo scudetto.
Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 1 Feb 2016 - 00:40