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Artur Ionita, il moldavo poliglotta venuto da lontano: umiltà e duttilità per il centrocampo azzurro

Ultimo giro di boa per il calciomercato, arrivato oggi al suo atto finale. Il Napoli ha già rinforzato una rosa già ben collaudata, con due acquisti come Grassi e Regini che torneranno utili nel corso di una seconda parte di stagione che si preannuncia essere ancora più avvincente della prima. Ma, in queste ultime ore, il Napoli ha messo nel mirino Artur Ionita, centrocampista in forza all’Hellas Verona, un rinforzo di tutto rispetto per il centrocampo azzurro.

Centrocampista completo, in entrambe le fasi Ionita riesca a garantire il suo apporto alla manovra. Può giocare sia da mezzala destra sia sinistra, può rivelarsi un jolly in un centrocampo a tre, come del resto ha dimostrato con la casacca dell’Hellas Verona, dato che Mandorlini, allora tecnico degli scaligeri, lo ha schierato spesso da vice-Hallfredsson sulla sinistra e da partner di Sala sulla destra. Il moldavo è un buon regista, sostituto scelto dall’Hellas per sopperire alla partenza di Jorginho, che potrebbe diventare presto suo nuovo compagno. Non manda in porta i compagni con lanci millimetrici e precisi ma è capace sia nella fase di interdizione che in quella di impostazione ed ha dimostrato ottime capacità negli inserimenti in area di rigore, dove poi colpisce, che sia con i piedi o con la testa. Onnipresente nel gioco di squadra, potrebbe esaltarsi nel centrocampo a tre disegnato da Maurizio Sarri, vera chiave dei successi ottenuti finora dal Napoli.

Buona confidenza col gol, dopotutto: in trentacinque presenze totali a Verona ha realizzato tre reti, con la maglia degli svizzeri dell’Aarau ne ha siglati quindici, in centoventinove presenze. Il fisico c’è, la corsa pure. Ionita riesce a dettare i ritmi di gioco ed ha già dimostrato di sapersi inserire bene in altre realtà: certo, Napoli e Verona sono quanto di più distante ci sia, ma il calciatore moldavo, con la sua umiltà e la voglia di imporsi, potrebbe costituire un importante tassello per gli azzurri. “Da piccolo non potevo avere quel che volevo, ma mio padre mi ha motivato ad ottenere ogni traguardo che mi prefiggevo” – dichiarò Ionita dopo aver siglato il gol vittoria in un Torino-Hellas Verona. Senza dare la maglia ai tifosi, perché era la sua prima rete, la meritava il padre quella maglia. Storia di un ragazzo cresciuto tra le macerie di una Moldavia ancora sovietica e che, girando qua e là, ha imparato ben cinque lingue. A cui se ne potrebbe aggiungere presto un’altra: il napoletano. Dalla Moldavia a Verona a Napoli: Ionita potrebbe vestire l’azzurro e contribuire, a modo suo, alle vittorie partenopee.

GENNARO DONNARUMMA
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Articolo modificato 1 Feb 2016 - 12:41

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Scritto da
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