LAVAGNA TATTICA – Dal recupero palla, allo smarcamento fino alle ripartenze: questo Napoli è figlio del gioco di posizione

Altro grande Napoli, altra grande prestazione, altra vittoria consecutiva. Gli azzurri sbancano l’Olimpico e battono la Lazio con un risultato netto. In campo una sola squadra, padroni di casa quasi del tutto inesistenti. La potenza del Napoli in questo momento non da modo a nessun avversario di tentare una sola minima opposizione a tale forza. Oltre alla compattezza dei reparti, oltre alla straordinaria fantasia del reparto offensivo, oltre al palleggio praticamente perfetto, la squadra di Sarri non rischia nemmeno in fase difensiva e riprende a non subire goal (non succedeva da sei gare). Per l’intera gara, gli azzurri alternano un palleggio orizzontale a uno verticale: il primo, soprattutto a doppio vantaggio acquisito, sfruttato dal Napoli sia per mantenere la palla e far correre gli avversari a vuoto sia per non sprecare energie inutilmente; il secondo, quando c’era da colpire i bianco-celesti con gli inserimenti di Callejon e Insigne alle spalle della fragile difesa laziale.

PRIMA OCCASIONE PER IL NAPOLI – Passano 7′ e il Napoli costruisce la prima palla goal, sprecata da Gonzalo Higuain. Come spesso succede, gli azzurri imbastiscono le loro azioni sfruttando un asfissiante pressing. E anche in questo caso, è tutto merito dell’organizzazione del Napoli che si arriva all’errore di Basta, il quale serve involontariamente Higuain:

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Due calciatori del Napoli (per la precisione, Hamsik e Insigne) accerchiano Basta, altri due giocatori del Napoli marcano preventivamente i possibili riceventi, e Gonzalo Higuain chiude la linea di scarico su Marchetti. Basta è costretto a sbagliare e a servire Higuain

VANTAGGIO AZZURRO – Il Napoli non si ferma, continua a pressare e a palleggiare, e al 24′ arriva il goal degli azzurri con il ‘Pipita’ Higuain. Pressing del Napoli che porta all’errore della Lazio. Poi, dalla successiva rimessa laterale, la sfera giunge nei piedi di Jorginho. Non appena il regista alza la testa, Callejon, come spesso succede, attacca la retroguardia laziale inserendosi tra terzino e difensore centrale avversario:

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Jorginho (cerchio azzurro) può giocare a 45 metri dalla porta della Lazio una palla scoperta, senza la minima opposizione del centrocampo della Lazio. È poi bravo Callejon (cerchio rosso) ad attaccare la linea difensiva dei padroni di casa (linea e frecce azzurre).

Entrato in area, Callejon serve un pallone perfetto per Higuain. L’attaccante argentino insacca dopo un rimpallo favorevole:

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Callejon serve (freccia rossa) Higuain solo in area di rigore. Errore clamoroso della difesa azzurra che lascia in pratica Konko in 1vs2, pur avendo tre uomini (cerchio azzurro) in area di rigore

RADDOPPIO DEL NAPOLI – Basta aspettare tre minuti per vedere la sfera di nuovo in fondo alla rete. Al 27′ il Napoli infatti raddoppia, questa volta con Callejon. Il secondo goal è la sintesi della prima occasione su analizzata e del primo goal del Napoli. Sì, perché il goal arriva dopo un pressing azzurro, successivo palleggio a centrocampo quasi da torello in allenamento e la verticalizzazione per il taglio di Callejon. Tutto perfetto, a partire dall’uscita di Koulibaly su palla alta:

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Diagonale (linee rosse) ottima del centrocampo del Napoli, mentre è bravissimo in uscita Koulibaly (cerchio rosso) che va in anticipo perfetto quasi sulla linea di centrocampo, sintomo della fiducia ormai acquisita anche dalla retroguardia del Napoli

Rubata palla, il Napoli fa tiki-taka a centrocampo mettendo fuori causa il pressing della Lazio. La sfera giunge nei piedi di Insigne e l’azione si ripete: palla in corsia;  testa alta del possessore e Callejon parte a mille per attaccare la linea difensiva laziale:

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Combinazione perfetta tra Insigne, che lancia (freccia rossa), e Callejon (cerchio rosso) che attacca ancora la difesa della Lazio alle spalle

Arrivato davanti a Marchetti, l’esterno spagnolo lo beffa con un pallonetto delizioso:

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Pallonetto e goal di Callejon

MOVIMENTI DA GIOCO DI POSIZIONE – Al di là della vittoria, sono tanti gli spunti che il Napoli lascia in eredità. Uno su tutti, sono i movimenti dell’intera squadra che ricordano lo sviluppo della manovra offensiva del Barcellona. Tutto nasce da un particolare allenamento, nato proprio nella “cantera” blaugrana, ovvero il gioco di posizione. Caratteristica principale dei giochi di posizione è la correlazione col sistema di gioco (nel caso del Napoli il 4-3-3) e ancor più con il ruolo individuale di ogni giocatore. Ogni calciatore si muove nel proprio ruolo memorizzando movimenti in fase di possesso e di non possesso della squadra. Il gioco di posizione è quindi un’evoluzione dei classici possessi palla ma con la differenza che le linee di passaggio, gli smarcamenti, i controlli e tutto ciò che riguarda la tecnica e la tattica individuale sono allenati singolarmente e nel ruolo di pertinenza. Insomma, il calciatore si allena a fare ciò che in partita farà. E, da quello che si può vedere nello sviluppo della manovra del Napoli, ogni singolo movimento, passaggio, smarcamento sembra frutto di giochi di posizione ripetuti e ripetuti più volte.

Salvatore Nappo
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