Accontentarsi, mai: il credo di Maurizio Sarri è uno ed uno soltanto. Lo si è visto più volte insoddisfatto anche davanti a brillanti vittorie, ma il condottiero che ha rivoltato in questa stagione il Napoli come un calzino, sia dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto mentale, guarda agli aspetti da curare, in maniera maniacale come sua attitudine, sempre con enorme lucidità. Il bicchiere non è di certo mezzo vuoto, anzi, ma per puntare all’eccellenza è risaputo che tutti i dettagli e le minime sfaccettature devono essere limati per provare a puntare al bersaglio grosso.
Anche quest’oggi, nella classica conferenza stampa di vigilia, Sarri ha sottolineato ed approfondito questo aspetto, che nella trasferta di Roma vittoriosa contro la Lazio non è piaciuto al tecnico di Figline Valdarno: “Siamo in costruzione, abbiamo ancora momenti di vuoto e di passività. Per crescere dobbiamo evitarli, abbiamo l’esperienza per aver capito che dobbiamo gestire le partite continuando a giocare a calcio, con la continuità. Se siamo passivi siamo vulnerabili”. E del resto, come biasimarlo?
Parole che fanno da eco a quelle del post gara dell’Olimpico, quando l’ex allenatore Empoli chiese alla squadra di non fermarsi davanti al doppio vantaggio, seppur inconsciamente, per provare a tenere sempre alti i ritmi. Certo, sempre più facile a dirsi che a farsi, ma il dovere del condottiero è anche quello di approfondire e provare a curare questi aspetti senza però tralasciare il dono della carota, sempre utile e fondamentale per tenere alto il morale della squadra. Il generale partenopeo continua a tenere altissima la soglia dell’attenzione, indispensabile fattore per arrivare allo scontro diretto di sabato prossimo con due punti di vantaggio. Anche se, come preferisce Sarri, non dovremmo parlarne.
Articolo modificato 6 Feb 2016 - 18:55