L’orizzonte temporale è abbastanza ristretto in casa Napoli: c’è la partita con la Juventus, aldilà di essa l’infinito leopardiano. Anche perché il suo futuro dopo la traversata torinese il Napoli può soltanto immaginarlo: la partita dello Stadium sarà arbitro e giudice di quello che verrà in seguito. Che sia gloria, o delusione. Resterà sicuramente la certezza del pregevole cammino compiuto sinora. A volte, il bello di un percorso come quello intrapreso dal Napoli sta nel fermarsi un attimo e voltarsi per ammirare quanto di buono fatto nei mesi. Ce ne sarebbero di storie da raccontare: le vittorie contro le big, il poker a San Siro, le prodezze di Higuain, quelle di Reina contro l’Inter, le cinquine rifilate in Europa League e al Frosinone.
I ricordi scorrono veloci su un libro di istantanee, tra cui se ne scorge una datata 26 settembre: Napoli-Juventus. Un girone fa, una vita fa. Il contesto era quanto di più lontano ci possa essere dal momento attuale delle due squadre. Il Napoli, dopo i primi scadenti risultati, aveva ritrovato la luce grazie al pokerissimo alla Lazio ma aveva rivisto i fantasmi pareggiando con uno scadente 0-0 in casa del Carpi. La Juventus arrivava da un pareggio nel turno infrasettimanale con il Frosinone, una beffa in zona Cesarini firmata Blanchard. 5 punti in altrettante partite il magro bottino dei bianconeri. La partita del San Paolo tra le due deluse di inizio stagione è (quasi) storia: con uno stoico 2-1 il Napoli ha rilanciato le sue ambizioni scudetto, dando vita a una rimonta che è culminata il 10 gennaio con il titolo di campione d’inverno.
La Juventus ha dovuto aspettare un altro mesetto prima di rimettersi in carreggiata: il fattore scatenante è stata la sconfitta rimediata a Sassuolo, da lì in poi i ragazzi di Allegri hanno iniziato a costruirsi l’appellativo di schiacciasassi. 14 vittorie di fila, per una striscia di successi ancora ininterrotta. Per la legge dei grandi numeri, però, Max Allegri non dorme sonni tranquilli. Anche se la sua Juventus una schiacciasassi lo è davvero: le piccole sono state spazzate via con una forza impressionante. Forza che Sarri riconosce ma che non teme: i suoi non sono da meno, vincono da 8 partite, stanno inanellando un record dopo l’altro e possono contare sul miglior attaccante del campionato.
Le premesse in salsa argentina (Dybala vs Higuain) e toscana (Sarri-Allegri) per assistere a un match scoppiettante ci sono tutte. Una partita che sarà completamente diversa da quella dell’andata, per contesto e per situazione in classifica. Napoli e Juventus sono lì davanti a tutti con 56 e 54 punti, ma dietro hanno fatto il vuoto: la Fiorentina terza è ferma a 46, l’Inter a 45. Sono le migliori in tutto e per tutto, per costanza di risultati e per la qualità del gioco espresso. Incuranti delle parole di Roberto Mancini, secondo cui in Italia il bel gioco non si vede da nessuna parte. Juventus e Napoli hanno un solo consiglio per il tecnico dell’Inter, accendere la televisione sabato sera. C’è uno spettacolo da non perdere allo Stadium.
Vittorio Perrone
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Articolo modificato 8 Feb 2016 - 00:16