In principio fu Mazzarri, nel 2010, a regalare ai tifosi del Napoli l’ultima gioia nel capoluogo piemontese. Da allora, con l’arrivo dell’ingombrante ed imponente presenza dello Juventus Stadium, quattro partite, quattro affermazioni di Madama Juventus, impietosa nell’approfittare delle fragilità partenopee facendo razzie di punti e gol. Capitolo chiuso: testa al futuro, con ogni gara che fa storia a sé. Questo Napoli, la storia, ha deciso di scriverla per mano propria, consapevole finalmente della propria forza e delle proprie idee.
Il fiero comandante in testa al gruppo, i seguaci al suo seguito finalmente convinti delle proprie potenzialità: Juventus-Napoli, quest’anno, vale una rivincita sportiva, certo, ma anche tanto altro, seppur non ancora decisiva per le sorti di entrambe. Nel Napoli che si affaccia alla sfida contro i bianconeri, però, sono molteplici gli aspetti cambiati durante la stagione in corso e, per l’occasione, anche per provare a scacciare qualche fantasma di troppo.
Convinzione ed autostima, che seppur non facenti rima con maturità, assumono i connotati dell’aspetto fondamentale che da sempre trascina una squadra verso i traguardi tanto ambiti. La versione del Napoli visto spesso allo Juventus Stadium peccava in questo aspetto, prima che in tutti gli altri: al di là della tattica, della tecnica di base, quello che serve è la fame che si nutre della consapevolezza dei propri mezzi, oltre che dei propri limiti. Sarri lo sa. Il Napoli tutto lo sa. Forse ci siamo.
Maturità che fa rima con personalità, dimostrata in casa e fuori: ostentare la modestia è un aspetto, come direbbe Caparezza, da superbi. Certo, innegabile, ma nel mondo del Calcio, quando spesso ci si ritrova nel limbo tra il primato e l’arrivare sempre secondi, mettere il petto in fuori e camminare a testa alta fa spesso tutta la differenza. Guai, però, a spacciarsi per presuntuosi: testa bassa, con umiltà, e fierezza. Stridenti, forse. Complementari, sicuramente.
La calma è la virtù dei forti: è risaputo, che nell’indole delle squadre di successo, ci sia un aspetto che lega indissolubilmente tutti i successi . La tranquillità di base della squadra azzurra la si è vista nelle ultime sfide del San Paolo, quando Sassuolo ed Empoli hanno messo al cospetto del Napoli di Maurizio Sarri un aspetto del tutto nuovo: essere sotto nel punteggio. La serenità che si vive nelle stanze di Castel Volturno viene riflessa in campo: l’incedere dei partenopei è costante, un uragano di supremazia territoriale oltre che tecnica che lancia gli azzurri verso le rimonte ed i successi. Niente paura, seppur sotto nel punteggio, come spesso è accaduto a Torino.
Il potere delle idee: rispetto al passato, dove sebbene non si facesse dell’improvvisazione un dogma, le facce dei partenopei dimostravano un timore reverenziale nei confronti di chi, ripetutamente, azzannava la giugulare degli avversari prima ancora di scendere in campo. Oggi no, sabato sarà differente: il potere delle idee sarriane potrebbe rivelarsi l’arma in più del match. I tre punti precedenti trovano forza e vigoria all’interno di questo aspetto, struttura fondamentale del Napoli targato Maurizio Sarri. Diffidate dalle imitazioni.
Andrea Bugno
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 10 Feb 2016 - 14:18