“Il sogno? Beh, il gol vittoria di Lorenzo a Torino”. Il cuore azzurro batte anche qui, oltreoceano, a Cancun. Messico meridionale: 600mila abitanti e una spiaggia affacciata sul mare dei Caraibi. Alessandro Scetta s’è trasferito qui ne 2003; da allora ha contagiato tutti i suoi simili con la passione per il Napoli. In tanti, emigranti italiani e non, si ritrovano quasi ogni domenica per seguire in diretta gli azzurri di Sarri, rigorosamente nella pizzeria Buonissimo. C’è Antonio Capuano, pizzaiolo, e Federico Postiglione, il proprietario. Ma ci sono anche tanti sudamericani convertiti nel tempo. Tutti sono convinti che questo sia l’anno buono. “Diciamola come Eduardo… Non è vero ma ci credo”.
Il club Napoli in questo angolo del Messico si chiama “Latinoamericano“, ed è nato nel lontano 2006. Era la stagione del ritorno in serie A, dopo la straordinaria cavalcata spalla a spalla con il Genoa e un trionfale finale a Marassi. “Avevo voglia di restare attaccato al Napoli – racconta Alessandro, fondatore del Club – e, soprattutto, sentivo quasi il dovere di diffondere l’amore per il Napoli anche in lingua spagnola. Il mio primo pensiero fu quello di cercare di riunire i tifosi del Napoli che vivevano qui in America Latina in un unico, grande club”.
I primi anni non sono andati alla grande. Ma anche De Laurentiis c’ha messo il suo zampino. “Pian piano con l’aiuto dei tanti acquisti sudamericani da parte della società il club è cresciuto”. I fan e gli amici su Facebook si dividono tra Messico, Argentina, Uruguay, Honduras, ma anche Brasile, Colombia e Venezuela.
Yail Mercado, messicano, si è avvicinato pian piano ai ragazzi del club. Oggi è un grande appassionato degli azzurri e aiuta Alessandro nella gestione dei social e nell’aggiornamento delle pagine. Non si perde neanche una partita.
Per sabato è tutto pronto. “Ci vedremo tutti alla pizzeria Buonissimo. Uno dei ragazzi che lavora lì, Amedeo, è juventino. Ci sarà un bel duello tra tifoserie anche qui a Cancun”, racconta Alessandro. I ragazzi del club Napoli sono sicuri: “Il segreto di quest’anno? Il gruppo. C’è un ambiente unito dove tutti danno il massimo, da Reina a Chalobah. All’epoca di Maradona – continuano – tutto girava intorno al Pibe de Oro. Oggi, invece, la forza è proprio il gruppo”.
Tifare azzurro da queste parti è un modo per sentirsi più vicini a casa. E sabato sera saranno più di 6 milioni i cuori azzurri a seguire la partita. “Siamo sicuri che i ragazzi di Sarri riusciranno a spuntarla. Magari con un gol di Insigne, un napoletano che finalmente riesce a scrivere la storia nella squadra della sua città”. Insomma, non basta un oceano per frenare la passione azzurra. “Forza Napoli – conclude Alessandro – Tutta l’America Latina è con te!”.
Raffaele Nappi
*Nella foto Antonio Capuano e Federico Postiglione a Cancun, in Messico
Articolo modificato 11 Feb 2016 - 22:25