Sarri-Allegri, la sfida che ora vale il primato in Serie A in passato è stata giocata in C2 con poche emozioni

Quella che oggi vale come la sfida per il primato, nel campionato italiano nel 2003, come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, valeva come una partita di Serie C2 tra due allenatori vogliosi di affacciarsi sugli scenari del grande calcio. Maurizio Sarri nella stagione 2003/2004 allenava la Sangiovannese, al termine della stagione poi portata alla promozione in C1, Massimiliano Allegri alla sua prima esperienza nel calcio professionistico allenava invece l’Aglianese, portata a fine campionato alla salvezza.

In quella stagione si affrontarono per la prima volta, ma senza dare particolare spettacolo; sia all’andata che al ritorno, infatti, la partita finì con un noioso 0-0 privo di emozioni. Facendo la somma di entrambe le gare si totalizzò un massimo di 2mila spettatori totali, mai i due allenatori si sarebbero aspettati che circa 13 anni dopo avrebbero giocato di nuovo faccia a faccia in una cornice di quasi 50mila tifosi.

Le caratteristiche dei due allenatori erano evidenti già all’epoca così come racconta Emilio Doveri, stretto collaboratore di Allegri sin da quei giorni della C2, ancora suo uomo di fiducia: “Di Sarri si intuivano concetti e metodi che cercava di verificare partendo dal basso, adattandosi agli uomini che aveva a disposizione nel formulare la tipologia tattica delle sue squadre. Allegri ha sempre dimostrato duttilità e elasticità nel modificare l’impostazione-base delle sue formazioni, trasformando per esempio in 4-4-2, nel Grosseto, il 4-3-3 di Agliana fino a varare il 4-3-1-2 a Sassuolo e tornare al 4-3-3 a Cagliari. Con Milan e Juve ha al- ternato altri moduli, dimostrandosi però sempre coerente a sposare il verbo del bel gioco con la praticità e la concretezza”.

Una sfida partita dal basso quindi, ma che vedeva già all’orizzonte quello che sarebbe stata in futuro.

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