Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista, presente sull’edizione odierna de La Stampa, dove ha analizzato la stagione della sua squadra e la partita di domani contro la Juventus. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.it: “A Torino non si deciderà il campionato, mancano ancora 13 giornate e 39 punti. Questa partita se fosse un film sarebbe ‘Il Gladiatore’. All’inizio sarà molto tattica, poi prenderà il sopravvento la voglia di giocare.
Provo un senso di grande solidarietà con Napoli e i napoletani che vivono questo momento con un sentimento straordinario. Qualcosa che non si provava dai tempi di Maradona. E io mi sento come uno che ha fatto elementari, medie, liceo e università in un lampo. Me li ricordo ancora gli spunti presi dai tifosi del Martina Franca quando il Napoli militava in C.
Sarri? L’ho scoperto quando ho preso gli schiaffi dall’Empoli. Prima di lui avevo già scelto Valdifiori, è stato il tramite per arrivare a Sarri. Nel cinema il regista è fondamentale. Ma nel calcio, né con Mazzarri né con Benitez ce l’ho mai avuto. Oggi di registi ne ho due, Jorginho e Valdifiori. Che è anche di sinistra, il che non guasta visto che nel cinema tutti i registi di successo sono di sinistra.
Con Benitez la squadra non si è mai allenata così tanto come con l’allenatore toscano. Quando lo incontrai la prima volta mi disse che leggeva molto e io pensai: “se uno ha tempo di leggere ha una grande testa”. In più aveva lavorato in banca nel settore dei cambi: quindi possedeva un’elasticità mentale significativa. Ma non ero convinto, non volevo fare come con Benitez e decidere subito. Ci siamo rivisti, mi piaceva che non mi parlasse di mercato, ma di progetto.
L’acquisto di Higuain? In otto ore ho concluso l’affare in una saletta dell’aeroporto di Venezia. Ha una mentalità vincente straordinaria che mette al servizio della squadra. La sua più grande forza è la famiglia che gli sta attorno, un gruppo eccezionale. Se resta con noi altri tre anni avrà una consacrazione che difficilmente potrà trovare altrove. Può fare la storia come Maradona.
Dopo la partita con la Lazio ho dato un bacio a Koulibaly, come facevo la scorsa stagione quando veniva criticato.
La Juventus è una società straordinaria, con una struttura collaudata e questo gli permette ogni tanto di sbagliare qualcosa. Proprio per questo riuscire a batterla su un intero campionato sarebbe un fatto storico. Ma non mi illudo, sarà una lotta a più squadre fino all’ultimo. Questo significa che si può essere competitivi in Italia, al di là dei bilanci. Ma sarebbe ora di cambiare le leggi che governano il calcio se vogliamo adeguati ai principali tornei europei.
Non c’è un progetto, non c’è una vision. Ogni anno si fa partire il Barnum senza guardare al futuro. La questione non è se far partecipare il Carpi o il Frosinone alla Serie A come dice Lotito, ma proprio di avviare una vera e propria rivoluzione copernicana. Dove ora ci sono Barcellona, Real e Bayern una volta c’erano Milan, Inter e Juventus. Vedete come ci siamo ridotti? Dobbiamo batterci per recuperare il tempo perduto.
La rivoluzione la farei partire con Andrea Agnelli, è preparato e ha tutto l’interesse a migliorare le sorti del calcio. Con Diego e Andrea Della Valle c’è molta sintonia, Urbano Cairo sa fare impresa. Inter e Roma? I proprietari sono all’estero, oggi parli con un loro bravissimo manager che magari domani non c’è più.
A chi farei governare il mondo del calcio? Non faccio un nome ma l’identikit: italiano, laureato negli Usa perché non faccia figure con la lingua se deve parlare a una platea internazionale e che abbia una grande conoscenza del fare impresa.
La Federazione non è capace di tutelare i bravi, il caso Parma non ha insegnato nulla. In Lega anche oggi ci azzufferemo per la questione diritti tv. E aspettiamo ancora gli sviluppi del caso Antitrust che vede coinvolte Infront, Mediaset e Sky. Io dico: stabiliamo un business plan e poi scegliamo gli uomini. Io cambiare subito la legge Melandri sui diritti tv; scriverne una nuova sugli stadi, basterebbero tre paginette e senza tutti i vincoli attuali; adottare una nuova tipologia di campionato internazionale a venti squadre”.
Articolo modificato 12 Feb 2016 - 09:52