Un pareggio, quello ottenuto dal Napoli di Maurizio Sarri contro il Milan ieri sera al San Paolo, ancora difficile da digerire. Si fa fatica, il giorno dopo la gara, a spiegare i motivi di un successo che scappa ai partenopei nonostante un predominio attestato da numeri, occasioni e statistiche: ad entrare nelle pieghe del match ci ha provato il Corriere dello Sport, che nella sua analisi tattica ha provato ad individuare le chiavi del match che non hanno permesso ai napoletani di ottenere i tre punti e l’immediato contro sorpasso ai danni della Juventus.
Si parte dal fraseggio, lucido e brillante, ficcante e preciso del primo tempo (più opaco ed impreciso nella ripresa): possesso di palla che è tutt’altro che sterile, reso proficuo dalle iniziative personali e di squadra del funambolico tridente d’attacco che viene coadiuvato in maniera egregia sia dai centrocampisti che dai terzini: nasce dal piede di Higuain l’occasione per Callejon dopo uno scambio con Insigne; nasce dall’ennesima sovrapposizione di Ghoulam il gol del vantaggio di Insigne.
Il Napoli c’è ed è vivo, ma la sbavatura difensiva che segue al vantaggio (evidenziato come errore poi fatale), come sottolinea il quotidiano, rende parzialmente inutile la fortunata deviazione sul gol del talento di Frattamaggiore: in primis il terzino sinistro algerino perde Honda al momento del cambio di gioco di Montolivo, concedendo al mancino giapponese di crossare indisturbato in area di rigore. La mancata copertura di Callejon è altrettanto decisiva per consentire a Bonaventura di battere a rete indisturbato (con Hysaj che era scalato centralmente su Niang).
Così come già accaduto allo Stadium, il Milan si dispone con un 4-4-2 a dir poco arroccato nella propria metà campo, con i due attaccanti che si schiacciano su Jorginho ed i laterali di centrocampo che guardano alle sovrapposizioni dei terzini onde evitare spiacevoli superiorità numeriche dei partenopei sugli esterni. Al solito canovaccio Sarri prova a rispondere con una novità tattica, mettendo in campo tutto l’arsenale offensivo a sua disposizione per scardinare il bunker rossonero: Higuain davanti con Gabbiadini, Mertens ed Insigne (oltre ad Hamsik a centrocampo). Un forcing finale reso però vano dal palo colpito dal belga e dalla deviazione di Zapata che devia la conclusione di Higuain: l’uso dell’artiglieria pesante, stavolta, non ha funzionato.
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