Paolo Cannavaro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi di Sky Sport:
“Vivo a Modena, una città a misura d’uomo. Giro in monopattino, a Napoli sarebbe invece un casino”.
Cantare sotto la curva del San Paolo – “Sono scene che mi emozionano ogni volta, è come fare un tuffo nel passato. In sette anni ho vissuto diversi momenti simili. Sono sempre rimasto tifoso del Napoli”.
Reina – Oltre Pepe, sento quasi tutti i miei ex compagni. E’ un motivo d’orgoglio per me, il calciatore va ma l’uomo resta nei loro cuori. Ho sempre dato massima disponibilità ai miei ex compagni. Quando si arriva a Napoli, si è un po’ spaventati, poi tutti si innamorano della città. Avere un buon rapporto con loro mi rende felice”.
Fabio Cannavaro allenatore del Napoli – “Napoli per un napoletano vuol dire tutto. E’ sempre la massima aspirazione, credo sia anche la sua”.
Fine carriera al Napoli – “E’ difficile, al di là del rapporto col presidente. Non so se le minestre riscaldate funzionano, a volte sì, ma altre no. Due anni fa sono state fatte delle scelte. A Sassuolo sono sereno, qui non si accontentano. Mi ha sorpreso questo aspetto, sono in una bellissima realtà. Ovvio che chiedere ad un napoletano se vuole tornare a casa, la risposta è scontata. Spazio in questo Napoli? Il modulo di Sarri in fase di non possesso è simile al nostro. Dispendioso ma efficace. Non so se sarei a mio agio, mi è stato detto che nel modulo a quattro non potevo giocare ma sto facendo quello che non ho fatto tempo fa”.
Allenare a Napoli – Il segreto è quello di isolarsi. Non credo che Sarri viva momenti di grande tensione, perché ad inizio anno non gli è stato chiesto di vincere lo scudetto. La squadra c’è e, nonostante i risultati, le ultime gare sono comunque confortanti. Benitez si era isolato? Non lo so (ride, ndr).
Articolo modificato 25 Feb 2016 - 00:25