Inceppato. L’hanno definito così Gonzalo Higuain nel melting pot di opinioni generato dal momento del Napoli. Tre partite a secco, un ruolino di marcia attualmente povero che, però, non può mettere in discussione un’intera stagione. Sarri l’ha detto ieri in conferenza stampa, tenendo a sottolineare l’importanza del Pipita nell’economia di questa squadra.
Voci di mercato, di malumori e di stanchezza. Da cancellare immediatamente, per svuotare la mente e trascinare la sua squadra verso la remuntada. Il Pipita ci è già riuscito in passato, rifilando tre reti lo scorso anno alla Dinamo Mosca. Una qualificazione strappata praticamente da solo. Stasera il Napoli si affiderà ai suoi goal, quelli che sono mancati nelle ultime uscite ma che l’hanno accompagnato nel corso della stagione. Il nutrimento di un attaccante passa proprio dalle reti, e Higuain finora ha fatto una bella scorpacciata: 24 in 26 gare di campionato, 2 in 4 uscite in Europa League.
Numeri da extraterrestre che si spiegano con un altro semplice dato: i tiri in porta. Perché effettivamente se non si osa calciando, il goal non arriva. Il delantero numero 9 del Napoli non ha paura di osare, da qualsiasi posizione e in qualsiasi condizione. La porta la vede come pochi: nella sola Serie A 15-16 ha calciato nello specchio 59 volte (dati Opta). Almeno trenta volte in più rispetto a qualsiasi calciatore della Serie A. Un vero e proprio cecchino, facilitato dalle sue innate doti balistiche che gli permettono di cercare la conclusione anche da lontano o con il mancino, il suo piede debole.
Ecco allora che si spiegano i 26 goal stagionali e la sua imprescindibilità in questo Napoli. Per questo, stasera, “sarà lui a decidere se giocare”. Per dimostrare che un cecchino come lui non sbaglia la mira per più di tre partite di fila.
Vittorio Perrone
Fonte foto: Opta
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