Reina 6,5: Al decimo affronta Bakambu lanciato a rete, l’uscita è pronta e reattiva. Saracinesca su una gara tutta da giocare. Un’aquila che protegge il suo nido al decimo della ripresa. Sul goal della vita di Pina, un cross che trova l’angolo all’incrocio per mera casualità, c’è solo da maledire la sorte.
Hysaj 6: Tanto lavoro in fase di copertura, d’altronde dalle sue parti c’è Denis Suarez, il giustiziere degli azzurri nella gara d’andata. Una gara accorta, badando poco alla fase di spinta, quando si sposta a sinistro son dolori, ma il suo mestiere è un altro.
Albiol 6,5: Copre, attacca l’avversario e imposta, l’ex Real Madrid è una certezza nello scacchiere di Sarri e la sfida di stasera ne mostra ancora i motivi, se qualcuno non l’avesse ancora compreso. Il lavoro in marcatura è il solito, preciso e puntuale, all’occorrenza imposta con precisione senza mai perdere un colpo.
Chiriches 6: A pochi passi dalla partenza Bakambu gli scappa via mostrando solo la targa al romeno, alla distanza, però, la resa resta consueta. Sfiora il raddoppio, in chiusura di primo tempo, sbavature impercettibili, sempre preciso in chiusura e nel cercare il primo passaggio con fare elegante.
Strinic 6,5: Al Madrigal tra i più positivi, mostrando a Sarri di poter confidare sul suo rendimento. Le prime battute sono subito intense, attento in copertura e pronto alla proiezione. Prosegue sulla stessa scia, confermando come sull’out mancino il tecnico azzurro possa dormire su due guanciali morbidi e comodissimi. Il problema fisico che lo costringe al cambio una maledizione sull’ottima prestazione del croato.
(Dal 64′ Maggio 6: Mezz’ora con i suoi pregi e i suoi difetti, tiene il campo e prova ad innescare la corsa, il meglioa cui può attingere, gli appoggi difettano ma la presenza c’è sempre.)
David Lopez 6: Con lo scetticismo l’ex Espanyol, ormai, c’ha fatto l’abitudine. Lui, al solito, ci mette la consueta dose di densità, tanta gamba e attenzione in mediana. Senza mai patire troppo gli affondi degli avversari, tiene il campo e prova l’incursione quando necessario.
(Dal 79′ Gabbiadini sv.)
Valdifiori 6,5: Un salto di qualità rispetto alle ombre delle ultime uscite. Dirige bene i lavori a metà campo ed è da una sua intuizione cercando il tracciante in verticale che nasce il vantaggio di Hamsik. In fase di filtro soffre poco e riesce bene a dispensare il suo senso della posizione sebbene, ormai è assodato, non sia il pezzo forte del suo repertorio.
(Dal 75′ Jorginho sv: non ci sono i margini per cambiare i risvolti della gara.)
Hamsik 7: L’amarillo da schiantare, come nei ricordi più dolci, l’avvio è tutto su questi binari. Al quarto d’ora il pallone da attendere sinuoso mentre si avvicina, da scaraventare a rete con un destro radente e che non lascia scampo ad Areola. Fino a sfogare tutta la rabbia sotto la cenere di tre gare lontano anni luce dai suoi livelli. Si accende la luce e si aprono i corridoi del suo calcio, aperture dolci come il miele e affondi più amari della fiele per i diretti avversari.
Mertens 5,5: Un primo tempo da diesel, abbrivio comodo, anche qualche errore, poi si infiamma giusto il tempo di mettere a repentaglio le coronarie della retroguardia di Marcelino. Gli stanno addosso con le maniere forti e spesso il direttore di gara neanche sanziona. Nella ripresa il ritmo cala ma il folletto belga prova, comunque, a metterci il timbro, trova però Areola sulla sua strada.
Insigne 5: Una prima frazione di gara in punta di piedi, fin troppo superficiale nel dettare la giocata e provare lo spunto giusto nel far male alla linea a 4 avversaria. Manca la cattiveria giusta negli ultimi 25 metri, tutta sopita fino al venticinquesimo della ripresa quando calcia potente ma Areola è pronto sulla conclusione del folletto di Frattamaggiore. L’unico lampo in una prestazione in cui le ombre avvolgono, sempre, il talento azzurro.
Higuain 5: Parte in quarta, a mostrare l’andazzo alla difesa iberica, ma in due occasioni in venti minuti la precisione difetta nel calcio del bomber argentino. Il trattamento dei centrali di Marcelino non è di favore, dovuto per un attaccante come l’ex Real Madrid, ma il Pipita ci mette il suo per svanire tra le maglie degli spagnoli. Indolente, nervoso, mai sul pezzo, le sue conclusioni non sono mai all’altezza dell’attesa, tutte fuori dallo specchio.
Sarri 5,5: La sfortuna lo priva degli ottavi, un assioma indiscutibile. In campo i titolarissimi salvo qualche eccezione, gestione della gara a cui è impossibile porre appunti, un dominio, ma dopo il goal del Villarreal il dilemma resta. Cambi dovuti, ma anche troppo ponderati, la sfortuna è un’attenuante doverosa, ma i dubbi nella gestione della gara pesano, eccome. Gabbiadini, a gara compromessa, in panchina fino al 79′? Perchè…
Articolo modificato 26 Feb 2016 - 10:37