Febbraio, il mese più corto dell’anno, è stato quello più duro ed infernale, sia dal punto di vista delle energie spese che dei risultati. Dopo il Carpi, Juventus, Villarreal, Milan, Villarreal ed infine Fiorentina. Cinque sfide complicatissime, coincise poi con il calo fisico del Napoli. L’eliminazione in Europa League, cinque punti in altrettante gare in campionato, qualche difficoltà in zona gol (tre reti; quattro se si contano anche le sfide europee) e maggiore vulnerabilità dietro.
Nonostante un periodo non brillante, non sono mancate le prestazioni – gare dominate con gli spagnoli e i rossoneri, equilibrata con la Juve a Torino -, ma soprattutto gli uomini chiave e un pizzico di convinzione dettata da episodi non troppo fortunati e tanta imprecisione. Poteva andare meglio, certamente, ma gli azzurri sono ancora a +5 sulla terza (con scontro diretto a favore con i viola) e a -3 dalla prima, reduce invece da un ciclo straordinario.
Marzo sarà un mese più soft, in cui recuperare forze e qualche punto su inseguitrici e primo posto. Sabato arriva a Napoli il Chievo Verona, che ha ormai poco da chiedere a questo campionato. Poi trasferta a Palermo e il Genoa al San Paolo. Tre gare abbordabili in trenta giorni e l’obiettivo di fare bottino pieno per continuare a sognare. Venerdì la Fiorentina andrà a Roma in quella che non sarà una gara facile per entrambe. I giallorossi incontreranno l’Inter il 19 marzo, mentre la Juventus – nello stesso giorno – sarà impegnata nel derby piemontese in casa dei granata. Una gara aperta sempre a tanti scenari. Considerando, appena tre giorni prima, l’importante incontro a Monaco contro il Bayern nel ritorno degli ottavi di Champions, dove la banda di Allegri sarà costretta a fare miracoli per passare il turno.
La squadra di Sarri ha il dovere di crederci e non fermarsi, consapevole che prima di Pasqua la classifica potrebbe cambiare faccia, magari recuperando punti ed anche la forma migliore. Tre vittorie per preparare poi il terreno ad un aprile intenso e decisivo, in cui arriveranno sfide alla portata – Verona, Udinese, Bologna – ma anche i due big match con Inter e Roma. Niente allarmismi isterici, nessuna sentenza. Sono mancati i risultati, l’identità del Napoli più bello dell’ultimo ventennio c’è sempre.
Riproduzione riservata
Articolo modificato 1 Mar 2016 - 11:59