Quando Fiorentina e Napoli si affrontano lo spettacolo è garantito, lo è stato all’andata, replica puntuale nella sfida del Franchi. Intensità disarmante, un unicum nel panorama calcistico nostrano, dove gli azzurri raccolgono un buon punto ma affrontando peripezie e difficoltà. Sfiorando i tre punti ma rischiando di tornare dalla Toscana con un’altra, pesantissima, battuta d’arresto.
Quanta sofferenza per gli azzurri sugli esterni, tutti disegnati nel volto alla lunga scosso di Faouzi Ghoulam. Nel primo tempo Tello è una scheggia incontenibile, tanto che se non tamponato a dovere da Koulibaly a più riprese, potrebbe risultare devastante. In marcatura la serata è da incubo, in fase propositivi gli applausi finiscono per non sprecarsi di certo. La confusione regna padrona e gli errori, nel ricercare l’appoggio preciso a foraggiare le proiezioni dei compagni, la fanno da padrone.
Sarri e Paulo Sousa che inforcano le armi e danno un grande spettacolo. E quello viola nasce a metà campo, dove Allan, il peggiore in campo, patisce a dismisura un ritmo che lo accompagnerà fino ad una doverosa sostituzione. Si conta una proiezione del volante ex Udinese in tutta la gara, l’unico spunto tentato in una gara dove è costretto ad indietreggiare senza mai riuscire a trovare il bandolo della prestazione. Un’ora con il respiratore come unica via d’uscita, schiacciato tra il lavoro frizzante di Borja Valero, la quantità di Vecino e Badelj e le scorribande di Marcos Alonso, non riuscendo a impostare nemmeno la gara sul lavoro in fase di filtro, che manca tremendamente. Lo spettro dell’uomo in più della mediana azzurra che finisce per essere, suona strano ma è così, un peso nell’economia della sfida. Lascia il campo ad un David Lopez che nonostante adempia a dovere alle dispense di Sarri finisce comunque per perdersi in una serie di errori in impostazione che in una gara come quella di Firenze possono spesso rivelarsi cruciali.
Articolo modificato 1 Mar 2016 - 00:41