“Con Chievo, Palermo e Genoa bisognerà fare attenzione. Anche ai miei tempi dovevamo farlo, il segreto era chiudere in fretta la partita altrimenti si rischia di pareggiarla”. Un monito deciso ed importante quello lanciato da Diego Armando Maradona nel suo intervento ai microfoni di Piuenne nella serata di ieri. Il Pibe de Oro, lanciandosi in un paragone con il suo Napoli vincente nelle annate 1986-87 e 1989-90, ha dato un preziosissimo consiglio alla squadra di Sarri. Fondamentale, nelle prossime gare, sarà il discorso legato all’approccio mentale alle sfide, che potrebbero condizionare e non poco il prosieguo del match.
Spesso le squadre che arrivano al San Paolo approfittano dei primi minuti soporiferi delle gare per poi arroccarsi nella propria trequarti provando a sfruttare le ripartenze in contropiede. Uno degli ultimi, lampanti, esempi è stato il Carpi di Castori, che qualche settimana fa ha lasciato sfogare il Napoli nel primo tempo prima di chiudersi nella ripresa concedendo la vittoria agli azzurri soltanto dal dischetto non senza problematiche. Indispensabile, ai fini di conseguire la vittoria finale e, provare a risparmiare energie fisiche e nervose nei finali di gara, chiudere ed ipotecare il punteggio già nei primi minuti di gara.
L’esperienza di Maradona arriva a sostegno degli azzurri proprio a tal riguardo: le due versioni scudettate del Napoli, infatti, usavano spesso chiudere le gare nel primo quarto d’ora di gioco, quando gli avversari venivano irretiti dalla pressione dei partenopei e dalla foga agonistico del Diez e dei suoi compagni. Sono ben diciotto i gol realizzati dalla compagine di Bianchi prima e Bigon poi nelle due stagioni trionfanti: otto nella prima stagione, ben dieci nella seconda. Un aspetto da non sottovalutare affatto anche in questo campionato, con Higuain e compagni che quando hanno realizzato un gol nei primi minuti di gara, hanno condotto in porto la sfida ben cinque volte su sette (tre su quattro in casa).
Articolo modificato 2 Mar 2016 - 10:22