Reina 5,5: L’errore di Chiriches è gravissimo ma la conclusione di Rigoni è tutt’altro che irreprensibile. Scivola, certo, ma attendersi un intervento maggiormente efficace è dovuto per un portiere del suo valore. Per il resto il Chievo non tira quasi mai nello specchio e garantisce una serata di respiro all’estremo difensore spagnolo.
Hysaj 6: Meno dominante del solito sui diretti avversari. Lotta dal primo al novantesimo concedendo pochissimo. Cerca il fondo meno del solito, ma è diretta conseguenza di una gara che vede il proprio fulcro sul versante opposto.
Chiriches 6: Un primo tempo da croce e delizia. Il disimpegno in uscita, con eleganza, è una caratteristica a cui ha abituato tutti, ma la topica al primo di gioco è da matita blu, ad andar leggeri. Molle e superficiale sulla pressione di Rigoni, fa di tutto per mettersi nei guai e ci riesce benissimo. Il colpo è duro, può scalfirne le certezze ma non troppo, un prosieguo in sordina – tra alti e bassi – fino all’esplosione sul goal del vantaggio: movimento da uomo d’area consumato e stacco a battere l’estremo difensore avversario.
Koulibaly 7: Qualche incertezza nelle primissime battute, poi emerge, monumentale, come scolpito con cura da Sarri. Sicuro, sorveglia l’area con fare meticoloso sbaragliando le incursioni dell’attacco di Maran. Devastante quando interviene d’anticipo, con la solita prepotenza fisica. Trascinante quando riparte palla al piede.
Ghoulam 7,5: Stravolgere il registro in cinque giorni? Si può. E l’algerino lo dimostra con una prestazione inarrestabile. Vittima al Franchi, carnefice spietato questa sera. L’out mancino un binario da percorrere con ritmi da Concorde fresco di rodaggio. Frey può solo tenerne la scia e assistere a percussioni come quella che propizia il pari di Higuain. Costante la spinta, tanti gli ottimi palloni a servire lo spunto dei compagni, uguale la resa in fase di non possesso dove emerge con una serie di diagonali importanti. Solo un sontuoso Bizzarri lo priva della gioia del goal a fine primo tempo.
David Lopez 6: Il lavoro oscuro è il suo mestiere, ci mette sostanza ma sbaglia qualche scarico di troppo. Sfiora la rete con un buon destro, per il resto garantisce la solita densità in guisa di un Allan a Firenze in debito d’ossigeno.
(Dal 67′ Allan 6,5: Testa il campo e subito serve a Callejon l’assist per il tris che chiude i giochi. Chiamato a cambiare passo alla mediana, dispensa movimento e qualità sulla catena di destra sparigliando gli affanni del Franchi.)
Jorginho 6,5: Maran segue uno spartito ormai abbastanza consolidato, tessere una tela tutta intensità intorno al regista partenopeo. Il Chievo non si risparmia, ma l’ex Hellas riesce comunque ad imprimere il suo timbro sulla gara. Smista palloni, fa filtro senza mai indietreggiare, dà respiro al gioco invertendo il raggio d’azione e quando trova il varco verticalizza che è una gioia per gli occhi. Di quelle che ammalia e travolge, come sul tracciante potente ma sinuoso per lo stacco di Chiriches sul raddoppio azzurro.
Hamsik 7: Quando si accende è luce, è meraviglia, ossigeno da respirare a pieni polmoni. Riesce a mutare la manovra azzurra da flebile brezza in tempesta. Con sua intuizione sulla trequarti avversaria innesca Ghoulam in occasione del pari. Cerca sempre la giocata giusta, può incappare in qualche errore, il lancio con il mancino al millimetro a trovare Insigne a fine primo tempo è un piccolo gioiello da rivedere in slow motion. Tanto lavoro in fase di non possesso.
(Dall’86’ Chalobah sv: Solo uno stralcio di gara destando le solite, ottime, impressioni.)
Callejon 7: Corsa, ritmi asfissianti sul portatore avversario, sempre e comunque. Garanzia targata Calleti. Contro i clivensi però cerca la rete con maggiore convinzione, senza perderne in generosità, e dopo una serie di tentativi poco fortunati chiude l’incontro sfruttando al meglio il pallone tagliato di Allan. Stoico nel concludere la gara, con eleganza e costrutto, dopo una tremenda botta.
Insigne 6: Più di un’ora in punta di piedi, buone giocate alternate a scelte rivedibili. Ha sui piedi il pallone del 3-1, sublime, scoccato dal sinistro di Hamsik ma spreca dopo un controllo pregevole. Ci riprova nella seconda frazione di gara ma non riesce a lasciare il segno.
(Dal 71′ Mertens 6: Una ventina di minuti arando entrambe le fasce, si muove molto senza però trovare lo spunto voluto.)
Higuain 7 : Sette giri di lancette ed un ruggito con cui riportare tutto al principio, fiammata numero 26 in campionato su invito con il contagiri di Ghoulam, diretti avversari lasciati sul posto e Bizzarri battuto. Cronaca dopo neanche dieci di gioco, il resto della sua gara è un continuo alternarsi di giocate sul velluto al servizio dei compagni e affondi decisi cercando, con smania, il raddoppio. C’è tutto nella rincorsa alla doppietta del delantero azzurro, palloni usciti di un soffio, strenui interventi della retroguardia avversaria e una traversa che ancora trema.
Sarri 6,5: Una gara da affrontare con la giusta concentrazione, molto più complessa di quanto si potesse pensare. Queste le premesse alla sfida con il Chievo e la partenza è tutta in salita. Al netto degli errori individuali la retroguardia mostra qualche incertezza di troppo in alcuni frangenti riuscendo però a trovare sempre il bandolo della matassa dopo l’infortunio iniziale. Dalla metà campo in su lo spettacolo alla lunga è da applausi, una pioggia di occasioni con un ritmo che trova pieno riscontro nei dati sciorinati alla vigilia. Vetta ritrovata per una sera, con un occhio, domani, a Bergamo, per continuare a sognare.