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Corsa, qualità e quantità: Ghoulam è tornato. O forse, non è mai andato via

Un moto perpetuo. Un pendolino che cavalca senza soluzione di sosta la corsia sinistra dal primo all’ultimo minuto. Ma non solo. La gara di Faouzi Ghoulam, migliore in campo per distacco nel successo del Napoli sul Chievo, è questa, dettata sicuramente da una rinnovata freschezza atletica, oltre che da una fiducia finalmente ritrovata nelle sue capacità e, probabilmente, agevolata inoltre da un eccessivo lassismo della compagine clivense in quella zona di campo. La catena di sinistra degli azzurri sfonda ripetutamente la diga difensiva degli ospiti, riluttanti a coprire con gli esterni di centrocampo le sovrapposizioni del treno algerino. Puntuale, sempre, Ghoulam. In sovrapposizione, in appoggio, al cross (quello dell’1-1 al bacio) e persino in chiusura. Il Verona, sponda Chievo, deve portargli anche bene: secondo assist, per due gol di Higuain, nelle due stagionali contro la compagine di Maran.

La serata di grazia del nativo francese trova (quasi) l’apoteosi in chiusura di primo tempo, quando solo Bizzarri gli nega la gioia del primo, fantastico, gol in Serie A. Ai più sarà sfuggita, inoltre, una diagonale sottolineata da uno scrosciante applauso del San Paolo quando Pellissier e compagni provavano a ripartire approfittando di una disattenzione partenopea. In quel ripiegamento c’è il nuovo Ghoulam, forse meno appariscente in questa stagione rispetto al dirimpettaio Hysaj, perché non gode delle luci della ribalta che spettano al nuovo arrivato, ma che in ogni gara il suo lavoro lo svolge sempre in maniera egregia. Il terzino mancino franco-algerino è sempre lì, impeccabile e preciso stantuffo come un orologio svizzero di quelli di pregevolissima fattura, evolutosi nel gioco e nella lettura della fase difensiva. Sarri ne elogia le qualità a fine gara, doverosamente, oltre che sottolineare la sua applicazione e le sue migliorie.

Non eccede, quasi mai. Semplicemente limita il suo operato nel farsi trovare pronto ogni qual volta Jorginho decide di giocare dal lato sinistro. Fornisce sempre validissima alternativa di scarico sia ad Hamsik che ad Insigne, permettendo loro di avere maggiore agio nel controllo della sfera e di gestione della stessa. Con lucidità e precisione perviene al traversone anche nella ripresa, quando alla distanza gli altri calano fisicamente ed invece lui accelera ancora. Meggiorini, appena entrato, non ha il passo per inseguirlo. Koulibaly (straripante anch’egli) trae giovamento e sicurezza dal suo compagno, infallibile anche laddove in passato aveva peccato: gli appoggi. Impossibile trovare una virgola fuori posto nella gara dell’algerino, che è tornato finalmente a galoppare maestoso sulla sinistra come ai tempi migliori. O forse, molto più verosimilmente, Ghoulam non se n’è mai andato: c’è sempre stato.

Andrea Bugno
RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo modificato 6 Mar 2016 - 01:09

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redazione