Serviva rispondere e riprendere la corsa che, in realtà, mai si era interrotta ma che parzialmente aveva subito dei rallentamenti in un durissimo mese di febbraio. Il Napoli batte il Chievo, dando spettacolo, giocando come al solito: pochi tocchi, tanta classe. Verticalizzazioni, passaggi di prima, inserimenti, pressing. Se c’erano dubbi, contro i clivensi sono svaniti nel nulla: questa squadra recupera forze e lucidità, nel momento migliore della stagione. Le squadre di Sarri hanno un feeling particolare con i mesi primaverili: rifioriscono, rinvigorite, più forti di prima. E, contro il Chievo, si è vista una squadra tonica e sulla via del recupero, con i migliori in ripresa, con una condizione fisica che torna ad essere ottimale, dopo gli sforzi dei mesi passati, tra campionato e coppe. Dalla prossima settimana lavoro e concentrazione, partita per partita: resta un solo obiettivo, il più importante e servirà tutto per arrivare, tra aprile e maggio, alla battaglia finale.
Quel che più ha colpito, gioco e condizione a parte, è il modo con cui il Napoli è andato a prendersi i tre, meritatissimi punti contro un avversario partito nel migliore dei modi, segnando a pochi secondi dal fischio di inizio. Il Napoli ha reagito, da grande, come aveva abituato tutti, critici compresi: testa bassa, correndo e lottando per tutto il campo. I risultati sono arrivati subito: pareggio, sorpasso, vittoria finale. Cazzimma e concentrazione, finalmente, di nuovo in campo. Novanta minuti tutti d’un fiato che cancellano le delusioni, se così si possono definire, delle passate giornate e rilanciano gli azzurri all’inseguimento della Juventus, sperando che l’amico Reja riesca a fermare la Vecchia Signora a modo suo.
Una vittoria all’insegna dell’umiltà: il Napoli gioca da grande e vince con la fame e la cattiveria delle piccole. Gli azzurri vincono semplicemente credendoci, dando il tutto per tutto. E, in fondo, era stata quella la chiave di volta lo scorso settembre: gioco spettacolare, meraviglioso. E poi a pedalare, facendo il campo più e più volte con la presunzione, che ogni tanto è necessaria, di chi ha rispetto per tutti ma non teme nessuno. Perché questa squadra ha trovato tante rivali pronte a farle chinare la testa ma tutti hanno miseramente fallito: da ogni confronto il Napoli è uscito a testa alta, meritando sempre l’onore delle armi. Una deviazione, dopotutto, non poteva cancellare quanto di buono costruito fin qui. E pensare che questo doveva essere solo un anno di transizione, per gettare le basi. Se le premesse sono queste, il futuro è roseo. Il Napoli torna a correre, con fame ed umiltà: arrivati al giro di boa, queste due caratteristiche possono rivelarsi fondamentali.
Gennaro Donnarumma
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Articolo modificato 6 Mar 2016 - 01:25