Un Hamsik a tutto campo, totale. Non solo uomo in più a scardinare le retroguardie avversarie, distanti anni luce i periodi di magra, senza lasciare il segno non appena gli spazi in zona goal cominciavano a latitare. Quella di quest’anno rappresenta senza alcun dubbio la migliore annata della sua carriera.
Nel cuore del gioco, costante riferimento nel fraseggio, cuore e cervello della manovra partenopea con il consueto impatto in zona goal, con un bottino di 5 reti e 5 assist. Nuova linfa in fase propositiva attestata dai numeri, che lo vedono primeggiare nella classifica dei passaggi effettuati nella metà campo avversaria a livello europeo. Appaiato al capitano azzurro Jorginho, a seguire fuoriclasse come Fabregas, Ozil, Gundogan (leggi qui).
Nuova linfa in entrambe le fasi, con un alacre lavoro anche in fase di non possesso. Consegne esigenti, quelle di Maurizio Sarri nei confronti del numero 17 partenopeo, tra i pretoriani più fidati del tecnico ex Empoli come attestato dalle 36 presenze stagionali con ben 2861′ di gioco.
Quantità e qualità che richiedono una condizione smagliante e, proprio su questo particolare, si sofferma l’edizione odierna de Il Mattino. Una crescita, quella dello slovacco, da ricondurre anche all’importante lavoro svolto in estate nel ritiro trentino di Dimaro, implementato dopo i problemi fisici accusati nella fase pre campionato. Fondamentale il ruolo di Sinatti, in grado di scorgere la chiave giusta con cui valorizzare le caratteristiche fisiche di Hamsik, anche dal punto di vista aerobico e della corsa, sottoponendolo ad un lavoro specifico che sta portando frutti rigogliosi.