Reina 6,5: Quasi un tempo da spettatore, poi a freddo il gesto atletico che fa la differenza. Praticamente perfetto sul mancino a giro, velenoso, di Vasquez. Un intervento importante che vale un guizzo sotto rete. Le apprensioni dalle sue parti non piovono di certo con frequenza, nessuna incertezza in uscita salvo una piccola sbavatura in uscita, senza conseguenze.
Ghoulam 6,5: La condizione è smagliante, la prestazione monstre contro il Chievo più di un indizio. Per un tempo ara la fascia con una facilità disarmante facendo sentire sempre gamba e fiato sul collo alla retroguardia di Novellino, innumerevoli i tentativi a creare lo spunto giusto sull’out mancino. Cala il ritmo nella ripresa, non soffrendo praticamente mai.
Koulibaly 6,5: Gli avversari non hanno l’occasione di dannarsi l’anima per rendere complessa la serata dell’ex Genk, è vero. Ma quando capita la legge del più forte si palesa gelida, spietata, ammettendo impercettibili eccezioni. Un muro di cinta a protezione dell’area sul quale si infrangono le flebile speranze avversarie. Gilardino e Djurjevic non pervenuti.
Albiol 6,5: Riprende il suo posto al centro della difesa con la consueta sicurezza ritrovata sotto la gestione Sarri. Prende in consegna Vasquez e salvo un lampo a fine primo tempo dell’italo-argentino non c’è traccia. Lo limita con ogni mezzo, dall’anticipo pulito al fallo tattico sapientemente gestito. Missione compiuta, ad impreziosire la sua prestazione la proiezione fuori tempo, Andelkovic esagera nel duello in area ed il rigore sullo spagnolo è solare.
Hysaj 6: Attacca e difende, al solito, senza mai risparmiarsi. Preciso e puntuale, sempre reattivo in anticipo, Chochev picchia durissimo, non fa una piega e torna ad esprimere la solita reattività sulla fascia.
Hamsik 6: Debilitato da un attacco influenzale, non manca comunque l’appuntamento con la sua vittima prediletta: 7 reti in 15 gare prima della sfida di stasera. La tempra non può essere la solita, è un’ovvietà, ma il capitano azzurro tiene il campo con estremo ordine garantendo apporto al fraseggio e alla pressione sul portatore avversario.
(Dal 72′ David Lopez 6: Subentra con personalità. Imbecca Higuain con naturalezza, chiude e imposta, tutto quello che serviva in guisa di un Hamsik non al meglio.)
Jorginho 7: Per raccogliere l’immensa mole di palloni gestiti e smistati nell’arco di questa stagione dall’italo-brasiliano le spiagge della nativa Imbituba non basterebbero. La trasferta di Palermo non fa eccezione, propositivo, attento, padrone del fraseggio come nei disegni dell’allenatore. Carpire un errore, un’imprecisione, è mera utopia. La pressione avversaria non lo chiude in una morsa, e se accade il disimpegno con eleganza è una costante. Non mancano gli spazi per inventare, incantare trovando varchi propizi in verticale. Il tracciante con cui mette in porta Insigne è da cineteca.
Allan 6,5: Archiviato il momento d’appannamento culminato nella gara di Firenze. Al Barbera ritorna il giocatore box to box ammirato in questa stagione dopo l’ottimo spezzone di gara contro il Chievo. Motore come nuovo, fresco di tagliando . Tanto fiato ad illuminare le due fasi, diretti avversari completamente annullati, ridotti a comparse. Spazio quindi alle innumerevoli, ritrovate, progressioni a creare scompiglio tra le linee avversarie infiammando la catena di destra.
Insigne 6: Partenza lampo, a tu per tu con Sorrentino. Tanto movimento cercando di ispirare sulla trequarti. Prosegue sul pezzo nella ripresa, cercando con foga lo spunto, la gloria personale. Tanta voglia, è indubbio, ma l’epilogo non lascia il segno, proprio no, tante conclusioni fuori misura, quando Jorginho lo imbecca in verticale con un vero e proprio cioccolattino il movimento è di quelli giusti, ma si fa ipnotizzare dall’estremo difensore rosanero.
(Dall’88 El Kaddouri sv.)
Callejon 6: Tiene a rapporto il napoletanissimo Pezzella con il solito fare, caotico, sull’out destro. C’è il solito apporto essenziale nelle due fasi. Continui strappi, tanto movimento, quando è al posto giusto spesso eccede nel cercare i compagni, troppa generosità. Se ritrovasse l’opportunismo dei tempi migliori…
(Dal 65′ Mertens 6: Tanta corsa, voglia di lasciare il segno. Sempre alla ricerca della giocata giusta nel servire i compagni, alla ricerca della profondità. Sorrentino si oppone bene su un suo colpo di volo.)
Higuain 7: Si alza il sipario ed è subito magia, il pallone con cui serve l’inserimento di Allan è incantevole. Il modo migliore per dare il via ad una serata speciale, quella che certifica nei numeri – se mai ci fosse bisogno di conferme – la miglior annata della sua carriera eguagliando il record di realizzazioni a Madrid. Freddo e deciso dal dischetto, non lascia scampo a Sorrentino con un destro al fulmicotone. Marchio di fabbrica in una sfida dove lavora moltissimo al servizio dei compagni accorciando, più del solito, e staccandosi dalla gabbia dei due centrali palermitani, molto positivi stasera.
Sarri 6,5: Gli squilli di Juventus e Roma non sono una semplice avvisaglia, sono un monito alle porte della trasferta del Barbera. La trasferta in terra siciliana può nascondere più di un’insidia, un’assioma dal quale il tecnico azzurro non ha voluto prescindere nella preparazione alla gara. Lezione appresa dai suoi e trasposta sul rettangolo di gioco con una prestazione senza sbavature, per intensità e concentrazione. Partita mai in discussione sotto i colpi dei soliti titolarissimi, la prima mezz’ora è da scuola calcio, poi la gestione è doverosa, senza mai soffrire. Inalterato il distacco da prima e terza, come nei programmi, l’importante era vincere e proseguire la propria marcia.