Quando la compagine di Sarri riesce a portare a casa i tre punti, ma non solo, il coro “un giorno all’improvviso“ risuona come dolce musica, afrodisiaca per tutto l’ambiente partenopeo. Una bella storia di calcio e tifo, di legame inscindibile tra Napoli e il Napoli: un grido che ha consolidato questo nesso di corrispettività degno di grande ammirazione.
Quante analogie. Madrid e Napoli sono due città molto simili, sebbene architettonicamente il capoluogo campano ricordi molto Barcellona. Però, da un punto di vista meramente calcistico le analogie sono molteplici: in primo luogo la passione. I tifosi partenopei sono noti in tutto il mondo per il loro calore e il loro affetto, ma il discorso non è da meno per i supporter capitolini. Basti pensare che lo stadio madrileno, il Vicente Calderon, può ospitare 54.000 spettatori e gli abbonati sono 47.000. Sono numeri abbacinanti, che simboleggiano l’attaccamento dei tifosi agli uomini del Cholo Simeone. Occhio a non farsi fuorviare dall’idea che gli uomini in maglia biancorossa siano i cugini “scarsi” dei blancos di Ronaldo, Bale e Benzema. Tutt’altro: la classifica al momento dice +4 Atletico e vantaggio negli scontri diretti.
Analogie, si diceva poc’anzi, in particolare per i rispettivi tecnici: proprio Simeone, al pari di Maurizio Sarri, ne ha fatta di gavetta prima di arrivare ai grandi livelli. Per l’allenatore argentino sono già arrivate soddisfazioni in carriera, come la storica conquista del campionato e la finale persa in Champions, ma anche la stagione attuale di Sarri è di tutto rispetto. Analogie anche a livello dirigenziale, perché per entrambi i club c’è l’idea concreta di un progetto, alimentato dalla voglia di vincere dei rispettivi calciatori. Uomini, prima che giocatori, di carisma e valenza internazionale: basti menzionare Diego Godin, Gabi, Koke ed Antoine Griezmann. Per gli ultimi due, non ci si faccia fuorviare dalla giovanissima età: sono già sul taccuino di tutta Europa.
Insomma, il calcio in campo è scintillante, certo, ma sarebbe poco senza i tifosi. Il compianto scrittore Albert Camus ricordava: “Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”. Se poi può anche cantare dalla gioia si diverte al 101%, proprio come ha ricordato in conferenza Sarri.
Francesco Vassura
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Articolo modificato 19 Mar 2016 - 17:18