Probabilmente è l’attaccante più silenzioso, che fa il lavoro sporco, ma Sarri non lo toglierebbe dal primo minuto in nessun caso: Josè Callejon ha saputo conquistare Napoli e la fiducia del suo allenatore e contro il Genoa è arrivato a 150 presenze in maglia azzurra.
Sangue azzurro. L’odierna edizione de Il Corriere dello Sport ripercorre quella che è la storia di Callejon a Napoli, partendo dallo scorso 25 agosto 2013, quando segnò il primo gol con il Napoli. Con quel numero 7, lasciato in pesante eredità da Cavani, uno a che a Napoli ne ha fatte di cose. Non si è fatto spaventare, ha raccolto la sfida e ha conquistato la piazza a suon di prestazioni. La fase realizzativa – sottolinea il quotidiano – nell’era Benitez era impressionante. Il tecnico spagnolo disse che Callejon poteva arrivare a 20 gol e fu proprio quella la cifra.
Cambio allenatore. La partenza di Benitez per Madrid poteva scuotere l’ex esterno del Real, che invece ha deciso di rimanere; sebbene le iniziali scelte di Sarri con il 4-3-1-2 non sembravano convincerlo a pieno, ma la svolta ed il passaggio al 4-3-3 hanno fugato ogni dubbio. Dopo un periodo iniziale di siccità offensiva è arrivato ad 11 gol in stagione, 43 totali con gli azzurri. Abbinando a ciò 30 presenze e 2199 minuti: la definizione di stacanovista.
Unica macchia. Il quotidiano analizza altresì quello che è il rendimento dello spagnolo con la propria Nazionale. Un anno e mezzo fa Callejon era il capocannoniere della Serie A e Del Bosque aveva messo gli occhi su di lui: da allora però solo una chiamata e niente più. Ecco perché adesso il numero 7 azzurro ha occhi solo per il Napoli.
Articolo modificato 23 Mar 2016 - 09:21