I campioni sono il sale del calcio, quelli che lo rendono speciale con la loro classe, con una semplice giocata in grado di far cadere la mascella ai tifosi. Perché in fondo il calcio è questo: uno spettacolo. E Zlatan Ibrahimovic, di spettacoli, se ne intende. Chiedetelo a Joe Hart, che uscendo dalla propria porta per allontanare il pallone non avrebbe mai immaginato che quel pallone Zlatan l’avrebbe dirottato in rete con una rovesciata da casa sua. Era Svezia-Inghilterra, era il 2012.
GIRAMONDO – Ecco, di spettacoli come quella rovesciata ne potremmo citare a migliaia. Tutti per la regia di Zlatan, che in fondo è anche attore protagonista. Perché Ibra è così, una primadonna che vuole il mondo ai suoi piedi e che agisce sempre secondo volontà. Quella stessa volontà che l’ha portato a indossare 7 maglie nel corso della sua carriera. Malmo, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e PSG. Presto, però, quelle maglie diventeranno 8: perché Ibra è fatto così, la sua personalità lo porta ad annoiarsi facilmente di una piazza, a voler saggiare nuove emozioni, nuove esperienze e nuovi brividi. Quelli che a Milano difficilmente rivivrà, visto che l’idea è sempre quella di giocare (e vincere) la Champions.
SUGGESTIONE – Ecco, il futuro di Zlatan è un’incognita tanto quanto le domande esistenziali della vita. Di certo lo sceicco al-Thani, che di follie ne ha fatte negli ultimi anni, non smuoverà mari e monti per rimpiazzare la Tour Effeil con il monumento a Zlatan. Quindi adieu, Paris! Con l’intenzione di trovare nuove emozioni, quelle che Ibra in realtà ha già vissuto in Italia. Tornare al Milan, all’Inter o alla Juventus sarebbe scontato per uno come Zlatan. Quindi la suggestione: il Napoli. Ci ha pensato Jennifer Wegerup, giornalista svedese, a lanciare la bomba.
PERCHÉ SI – Beh, avere in squadra uno come Zlatan è una garanzia di successo: vince da solo, anche con una rosa non all’altezza del suo potenziale. Con il Milan ha vinto uno scudetto insieme a una squadra di gregari, trainandola al successo e sfiorando l’impresa anche l’anno seguente. È il suo liber de spectaculis, il suo cavallo di battaglia e la sua caratteristica migliore: caricarsi un intero gruppo sulle spalle e vincere da solo. Palla a Zlatan e godetevi lo spettacolo.
PERCHÉ NO – È che Ibrahimovic negli ultimi anni ha dato prova di – beh, come potremmo dirlo gentilmente? – non essere particolarmente legato alla maglia che indossa. Ecco. Dà il massimo, certo, ma non si lega mai a vita a una piazza. I tifosi del Napoli, d’altro canto, sono abituati ad accogliere giocatori che amano l’ambiente e che sentono la città come fosse stata casa loro da sempre. È che proprio non riusciamo a immaginarci Ibrahimovic cantare sotto la curva “Un giorno all’improvviso”.
FANTAMERCATO – E poi c’è il discorso economico, quei 14 milioni di motivi all’anno per abbandonare la pista Zlatan. Che, in fondo, ha anche 34 anni e non è più un giovanotto. Non è il caso di parlarne ora, soprattutto perché è una trattativa da fantamercato. Anche se il mercato spesso (o sempre) riserva sorprese. A proposito: qualcuno ha già provato a immaginare Zlatan con la maglia azzurra?
Vittorio Perrone
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