Ve ne abbiamo parlato questa mattina (clicca qui per leggere): dopo il derby della mole perso dal Torino domenica scorsa, sul web sta nascendo la curiosa idea di un gemellaggio tra i tifosi granata e quelli partenopei. Che avrebbe come fondamenta l’odio comune nei confronti della Juventus, non proprio il massimo come presupposto.
C’è dell’altro però. E racconta di una memoria storica che si sta perdendo. Negli anni cinquanta, in pieno dopoguerra, erano tantissimi i meridionali e i napoletani, in particolare, che partivano alla volta di Torino per trovare lavoro: un flusso migratorio continuo, che veniva visto di cattivo occhio – per usare un eufemismo – dai torinesi. Non se la passavano bene, i napoletani, a Torino. Nei loro confronti c’era un astio che serpeggiava in tutte le pieghe della società, dalla quale erano tenuti praticamente a margine. E il Torino era la squadra per cui faceva il tifo la nobiltà torinese: a un napoletano non sarebbe mai venuto in mente di sostenere il club granata. E fu così che, ironia della sorte, nacque la simpatia di tanti meridionali nei confronti della Juventus; era la squadra alternativa, quella per la quale si iniziò a tifare anche per un senso di dovere nei confronti degli Agnelli; proprietari della Fiat, l’azienda che dava tanto lavoro agli immigrati del sud, e della Juventus, appunto.
É chiaro che ogni tentativo di instaurare amicizie, gemellaggi – il nome conta poco – con altre tifoserie, non va osteggiato ed anzi incentivato. Tuttavia è anche lecito chiedersi se sia giusto, considerato le offese e le umiliazioni – perché di tali si trattava – che tanti napoletani hanno dovuto sopportare nella città di Torino in quegli anni.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 24 Mar 2016 - 19:14