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Ben 365 milioni di deficit nel 2014-15, debiti in aumento di 100 milioni a 1,7 miliardi, fatturato stabile a 1,84 miliardi e costi in salita a 2,4 miliardi, 12 club su 19 in rosso ed il Parma fallito. Sono questi i numeri di una serie A sempre più in crisi, analizzati oggi dalla Gazzetta dello Sport e che evidenziano un gap evidente con le big d’Europa, Liga e Premier in primis.
“Le maggiori squadra d’Europa – scrive la rosea -, sono mediamente più ricche, meno indebitate in relazione ai flussi di cassa, hanno una maggiore potenza di fuoco sul mercato, sono molto più capitalizzate. Tra le mille differenze, un tratto comune è la tendenza, a noi spesso ignota, nel saper coniugare le esigenze sportive con quelle propriamente aziendali. La Premier ad esempio è una macchina da soldi, capace di attrarre capitali da ogni angolo del pianeta”.
Analizzando le maggiori squadre tedesche invece, primeggiano nella sostenibilità finanziaria. “Lo spettro del fallimento del Borussia è un lontano ricordo. L’anno scorso a Dortmund hanno rimborsato completamente i debiti con le banche (resta attivo solo un leasing) giovandosi di un aumento di capitale da 30 milioni. Il Bayern, che nel 2014 era già riuscito a estinguere il mutuo per l’Allianz Arena con 16 anni d’anticipo, ha il mantra dell’autofinanziamento”. I
l confronto con l’Italia è forse quello più impietoso: preoccupano l’Inter a 2,30, il Genoa a 1,48 e la Roma a 1,31 con la Juve che si mantiene su un sostenibile 0,76 e il Torino che vanta la migliore performance tra le prime dieci società di Serie A in termini di fatturato con lo 0,16. Per il Napoli uno 0,29 alquanto positivo rispetto alle avversarie considerando anche i soli 38 milioni di euro di debiti netti. Il lavoro da fare però, è senza dubbio enorme: la serie A soccombe ed è tempo di salvarla prima che sia troppo tardi.
Articolo modificato 27 Mar 2016 - 11:32 11:32