Sembra qualcosa di costruito, di creato appositamente per far sognare. Ecco: un po’ lo è. Nel senso che Ibra a Napoli può pure finirci, ma ci sono troppi ‘conti’ con cui avere a che fare, troppe grane da trattare, troppi ostacoli da superare. E certo, il punto è sempre quello: per una volta, per una volta soltanto, Zlatan dovrebbe mettere da parte il portafogli e sposare il cuore. Anche perché potrebbe innamorarsi, potrebbe farlo sul serio. Dentro e fuori dal campo. Oh, qualcuno gli invii subito il tramonto a Mergellina su whatsapp. Subito.
DENTRO AL CAMPO – Scherzi a parte, il concetto resta. È che occorre innanzitutto seguire le sue parole: andrà dove potrà davvero sentirsi a casa, dove potrà seguire un progetto. Ora, attenzione: ‘progetto’ potrebbe significare semplicemente uno svernare a suon di milioni in Cina, magari con la scusa di un ruolo da testimonial, di un campionato che ha bisogno di lui per elevare tasso tecnico e spettacolo. Ma potrebbe voler dire pure altro, chissà: magari finire in una piazza calda, una di quelle per cui impazzisce ancora oggi. Chi lo conosce bene, l’ha ormai confessato: Napoli è un’opzione. Nemmeno remota. Perché oltre ai tifosi, c’è un gioco entusiasmante ed una mentalità vincente. E poi, dove c’è storia da fare, c’è Ibra. Palla al balzo.
PURE FUORI – Mettete quindi il calore, l’armonia, e pure i disagi. Mettete questa terra e le sue sfaccettature. I colori, i suoni, gli odori. Mettete tutto e niente, e poi aggiungete Zlatan Ibrahimovic. La sua forza, il suo nome, il brand – che di questi tempi conta più del talento -, il feeling con certi ambienti. Quindi si vada di semplice deduzione: sarebbe amore, forse anche a prima vista. Come lo è stato per tutti, come lo è ancora oggi per il più grande di tutti i tempi. Come lo potrà essere per il Re: che il suo ego è sì sconfinato, ma resta sempre più piccolo del cuore di questa città.
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