La stagione sta per entrare finalmente nel vivo. I primi verdetti inizieranno ad essere ufficiali, mentre per altri bisognerà attendere qualche settimana in più. Fatto sta che durante questa settimana di sosta in molti hanno staccato un po’ la spina per ricaricare le batterie in vista del rush finale. Ovviamente il discorso vale per calciatori, allenatori e staff di vario genere, ma non per le società che invece sfruttano questo periodo di stasi per iniziare a mettere giù le prime pianificazioni in vista della prossima stagione.
Anche il Napoli è certamente alle prese con molte decisioni da prendere, soprattutto in sede di mercato: dal rinnovo di Sarri a quello di Higuain, passando per le offerte per gli ipotetici “scontenti” Valdifiori e Gabbiadini, e per arrivare alla questione portieri. Già i portieri, ruolo assai delicato che va trattano diversamente rispetto agli altri. Sì perché se negli altri ruoli c’è concorrenza, il ruolo dell’estremo difensore è fatto di chiarezza e gerarchie: un portiere deve anticipatamente sapere quale sarà il suo ruolo nell’arco della stagione, questo perché occorre prepararsi anche psicologicamente. E i portieri in forza al Napoli sono davvero tanti, ben sei: Reina, Gabriel, Rafael, Sepe, Andujar e Contini.
“Facile – qualcuno direbbe – basta cederne 3 e il gioco è fatto“. Ebbene purtroppo il ragionamento da fare è molto più complesso. Dando per scontato che il ruolo da titolare spetta a Pepe Reina, bisognerebbe domandarsi chi degli altri cinque sarebbe disposto al fare da riserva e chi addirittura da terzo. Scelte all’apparenza semplici, ma che vanno ben ponderate.
I PROBABILI PARTENTI – Il primo discorso da intraprendere è quello dei due portieri brasiliani, Gabriel e Rafael. Il primo, Gabriel, ha vissuto una stagione all’ombra di Reina riuscendosi a ritagliare poco spazio in Europa League (solo 3 partite giocate, di cui 2 con qualificazione già ottenuta) e nient’altro. L’ex Carpi era approdato in azzurro grazie a Cristiano Giuntoli che l’avevo avuto alle sue dipendenze in Emilia, il d.s. stima il portiere brasiliano che però non è riuscito a conquistare la piena fiducia di mister Sarri. Una sua conferma appare dunque improbabile alla luce di vari fattori. Innanzitutto le dichiarazioni rilasciate ieri che fanno presagire un addio a fine stagione (LEGGI QUI l’intervista completa). Poi c’è il discorso cartellino che non va sottovalutato, Gabriel è infatti di proprietà del Milan che l’ha ceduto al Napoli in prestito semplice: i rossoneri non sembrano intenzionati a puntare su di lui (vista la presenza di Gigio Donnarumma come titolare e Christian Abbiati da secondo-chioccia, con l’altro Donnarumma, Antonio, che dovrebbe arrivare dal Genoa per fare il terzo), ma in caso di cessione chiederanno sicuramente una cifra cospicua ai partenopei per provare a monetizzare. La domanda quindi sorge spontanea: converrebbe spendere soldi per un portiere che non ha pienamente convinto l’allenatore, visti i tanti estremi difensori presenti in rosa?
Discorso diverso invece per Rafael: l’ex Santos va assolutamente ceduto. Non perché scarso, ma proprio per permettergli di riabilitarsi a pieno. Il brasiliano ha pagato duramente quel maledetto infortunio in Europa League contro lo Swansea, da lì non si è mai completamente ripreso. O meglio, fisicamente è ok, ma dal punto di vista mentale si è scoperto alquanto fragile. Eppure il talento ce l’ha, perché non si può passare dall’essere l’erede di Julio Ceasar all’ultimo dei brocchi. Perché a Napoli in sporadiche prestazioni ha mostrato di avere stoffa. De Laurentiis ha investito ben 5 milioni di euro su di lui e per recuperare il portiere, oltre che ad una parte di quell’investimento, c’è solo una cosa da fare: mandare Rafael a giocare. Con l’auspicio che possa riscattare due stagioni pessime in modo da tornare “vendibile”, o perché no per avere una seconda chance all’ombra del Vesuvio.
IL POSSIBILE NUMERO 12 – Con il termine “numero 12” si è solito far riferimento al portiere di riserva. Colui che deve essere presente in termini di supporto per il titolare, sostituirlo se necessario, ma senza mettere eccessiva pressione. Su questa scelta il Napoli pare avere le idee chiare, chiunque sia il dodicesimo questi resterà a lungo in azzurro. O perché continuerà a ricoprire questo ruolo anche in futuro, o perché dovrà essere pronto per ricevere in futuro l’eredità di Reina. Il maggior indiziato per ricoprire questo ruolo ad oggi sembra essere Luigi Sepe, il portiere in prestito alla Fiorentina e che al termine della stagione tornerà a Napoli. Il suo futuro poi sara tutto da decidere insieme alla società, come ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni il suo procuratore, Mario Giuffredi (CLICCA QUI per leggere l’intervista completa). I motivi che potrebbero spingere Sepe ad essere il secondo di Reina sono molteplici: in primis il fatto che Sarri lo conosce e lo stima avendolo avuto ad Empoli, dove gli ha fatto giocare tutto il campionato da titolare in Serie A. Poi il fatto, da non trascurare, che Sepe è un prodotto del settore giovanile azzurro. Da l’anno prossimo infatti ogni club dovrà avere in rosa almeno 4 calciatori provenienti dal vivaio e il Napoli, da questo punti di vista, è in difficoltà. Ecco perché Sepe rappresenterebbe il secondo ideale per questo Napoli. Unica discriminante, bisognerà trovare più spazio al giocatore che accetterebbe di fare da riserva solo nel caso ci fossero un discreto numero di partite da giocare che gli permettano di avere comunque visibilità ed accumulare esperienza.
I CANDIDATI AL RUOLO DI TERZO – Non vanno poi dimenticati gli altri portieri di proprietà Napoli che a fine anno rientreranno alla base, Nikita Contini e Mariano Andujar. Per loro il ruolo più plausibile è quello di terzo in rosa. Va fatta però una distinzione tra i due. Per Contini, infatti, uno dei motivi che potrebbe candidarlo al ruolo di “ventiduesimo” è quello avere, un po’ come Sepe, lo status di “calciatore proveniente dal vivaio“, motivo però debole in questo caso e che andrebbe soltanto a tarpare le ali ad un giovane portiere che in questo momento ha decisamente bisogno di giocare. Fin qui alla Spal, formazione di Lega Pro a cui è stato ceduto in prestito fino a fine stagione, l’estremo difensore classe ’96 ha collezionato 9 presenze tra campionato e coppe. Probabile quindi che anche il prossimo anno l’ex Primavera vada a giocare in prestito per accumulare esperienza.Il discorso appena fatto mette al momento Mariano Andujar nella posizione di “possibile terzo portiere“. L’argentino sta vivendo una stagione in chiaro scuro all’Estudiantes, dove non sempre viene scelto come titolare e un suo ritorno alla casa base appare certo. Ecco perché, con gli stimoli giusti e con un discorso appropriato, si potrebbe anche convincere il portiere, che in estate compirà 33 anni, ad accettare questo ruolo. Il contratto di Andujar con il Napoli scade nel 2017, un’ipotesi potrebbe portare addirittura a spalmare gli attuali 600 mila euro annui che percepisce dal club di De Laurentiis in più anni, rinnovando il contratto. Soluzione azzardata, ma che risolverebbe senz’altro la questione portieri. Almeno per la prossima stagione.
I NUOVI ARRIVI – Ultimo caso da prendere in considerazione è quello dei possibili nuovi acquisti. Non è assolutamente detto, infatti, che gli azzurri decidano di andare avanti con gli attuali portieri che ci sono in rosa. Questo porterebbe il Napoli dritto sul mercato alla ricerca di nuovi estremi difensori, con un nome in cima alla lista delle preferenze di Giuntoli e non solo: Marco Sportiello. L’attuale numero 1 dell’Atalanta è da sempre un pupillo del d.s. partenopeo, che farebbe carte false per portarlo in riva al golfo. E un primo approccio già c’è stato: nell’affare che a gennaio ha portato Grassi in azzurro, il Napoli ha iniziato a mettere le basi di nuovi trasferimenti con il club orobico, e una di queste porta proprio a Sportiello su cui i partenopei hanno una sorta di opzione morale, ma che l’Atalanta comunque non valuta meno di 10 milioni di euro. Giovane (classe ’92) e forte, Sportiello si è messo in mostra con due campionati di fila di altissimo livello, ragion per cui oltre alla squadra del presidente De Laurentiis anche alti club hanno posato gli occhi.
Tante decisioni importanti da prendere dunque, che, come detto in apertura, dovranno essere prese anche in questo periodo di sosta del campionato. Perché la Serie A si sarà anche presa una settimana di pausa, ma il mercato e la programmazione societaria non vanno mai in vacanza.
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Pasquale Giacometti
(Twitter: @Pasquale89G)
Articolo modificato 28 Mar 2016 - 15:38