Zoff a SN: “Occhio Napoli, a Udine ti aspettano. Bravo Sarri: sta dando alla squadra la stessa mentalità della Juve. La partita con il Genoa mi ha sorpreso…”

Dino Zoff ha iniziato a giocare nell’Udinese: tutta la trafila giovanile con la squadra friulana, prima di esordire in prima squadra e di spiccare il volo nel calcio italiano; ha vestito le maglie di Mantova, Napoli e Juventus, oltre che della Nazionale, con cui ha vinto un Europeo nel ’68 e un Mondiale alla veneranda età di 40 anni. In azzurro ha giocato tra il 1967 e il 1972: sembra passata un’eternità, eppure Zoff ricorda ogni attimo della sua esperienza all’ombra del Vesuvio. Che, parole sue, lo ha formato come meglio non poteva accadere. “Napoli è una storia a sé, solo chi indossa la maglia azzurra può capire l’importanza che ha per tutta la città, non solo per i tifosi di calcio”, dice Zoff a SpazioNapoli.

Domenica si gioca Udinese-Napoli. Facile pronosticare la vittoria per i ragazzi di Sarri?

“Anche se può sembrare banale, in tanti anni ho imparato a non dare nulla per scontato. Certo che in quanto a valori tecnici non c’è paragone tra le due squadre. Ma guai a sottovalutare i friulani: conosco l’ambiente, so che prepareranno al meglio la partita. Il Napoli dovrà giocare come sa per vincere”.Dino Zoff 2

“Giocare come sa”. Ma come gioca il Napoli, Zoff?

“Direi molto bene, anche se ha avuto qualche passaggio a vuoto che ne ha un attimo frenato la corsa al primo posto. In questo senso la partita con il Genoa secondo me è sintomatica di una cosa molto importante”.

Ossia?

“Non era mica una partita facile, sa? Gasperini è un allenatore che mi piace, gioca sull’avversario, cerca di eliminare le sue fonti di gioco. E al San Paolo ha trovato anche il gol del vantaggio. A quel punto una squadra non ancora matura dal punto di vista psicologico, può perdere la bussola, incartarsi: il Napoli no. Ha portato palla a centrocampo e ha ricominciato a giocare, come sa. Ritmo e intensità e ha capovolto il risultato. I miei complimenti a Sarri, sta forgiando una creatura perfetta”.

Sarri, già. A inizio stagione pochi scommettevano su di lui.

“Nemmeno io, a dire la verità. O meglio: il valore tecnico lo si era intravisto già nelle passate stagioni alla guida dell’Empoli. Ma un conto è allenare i toscani, altra cosa il Napoli, con i campioni che ha. Non era facile, e nemmeno scontato: bravo Sarri a creare una sorta di empatia con i calciatori. Se un campione come Gonzalo Higuain non perde occasione per ringraziarlo e per dargli i meriti di questa straordinaria stagione, significa che l’allenatore è già riuscito nel suo intento. E magari non vincerà quest’anno, ma lo potrà fare tranquillamente in futuro”.

La sentenza di Zoff. Vince la Juve?

“Non ne sono più così sicuro. Mi spiego: il valore di una squadra si vede nel lungo periodo. Il Napoli, dopo aver perso lo scontro diretto, poteva accontentarsi di gestire il secondo posto. Invece ce la sta mettendo tutta: ecco, i bianconeri faranno bene a non abbassare la guardia, gli azzurri sono pronti ad azzannare”.

Domanda da un milione di dollari. Perché a Napoli, e in generale da Roma in giù, è più difficile vincere che al nord?

“Vincere presuppone innanzitutto degli investimenti economici. Il Napoli negli ultimi anni li sta facendo, ma non si deve pensare che comprare grandi calciatori equivalga a trionfare. Quando li hai, poi devi acquisire quella mentalità che alla Juve esiste da sempre: non accontentarsi mai, pensare sempre a migliorarsi. E al Napoli mi sembra che Sarri stia cercando di inculcare proprio questa mentalità: per questo credo che, se gli verrà dato il giusto tempo, raggiungerà grandi risultati”.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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