95 gol in sei anni, uno scudetto, una Coppa Uefa ed una Supercoppa Italiana. Antonio Careca non è uno dei tanti passati all’ombra del Vesuvio, bensì uno dei pochi ad aver fatto breccia nel cuore dei partenopei scavandoci un solco indelebile, immedesimandosi nell’animo del tifoso napoletano per qualità tecniche ma soprattutto caratteriali, oltre a farlo esplodere a suon di gol e giocate. Dal Brasile, terra natale di Careca, a Napoli: il passo sembra lunghissimo, eppure diventa breve quando alla memoria riaffiorano quei ricordi stupendi. Le stesse emozioni che tifosi e non solo vorrebbero tornare a provare quest’anno e, attraverso le pagine del Corriere dello Sport, l’attaccante verdeoro analizza proprio questo finale di stagione, oltre a guardare a quello che è diventato il Napoli in questi anni.
“C’è qualcosa che somiglia a quest’annata: a otto giornate dalla fine eravamo a due punti dal Milan, ad una vittoria di distanza come oggi. I rossoneri a sette giornate dalla fine persero a Torino, contro la Juventus. Chissà che stavolta, a campi invertiti, non possa finire allo stesso modo, con il Milan a fare lo sgambetto ai campioni d’Italia“. Questa la speranza di Careca, legata ad un passo falso della Juventus. Ciò nonostante, il centravanti nativo di Araraquara ci tiene a sottolineare la bellezza di questo campionato: “C’è grandissima incertezza, anche se il Napoli gioca il calcio più bello. Affinché resti il ricordo di questa stagione, tuttavia, c’è bisogno di vincere lo scudetto e non è impossibile. Juve favorita? Come dissi a gennaio, anche se appariva in ritardo. E’ tosta, non si arrende, ha fatto un recupero prodigioso”.
Il parere di Careca si sposta, successivamente, sulle ultime otto gare di campionato, anche se lo scudetto si deciderà per lui nelle prossime cinque: “A tre domeniche dalla fine si assegnerà lo scudetto. Faccio il tifo per il Napoli, ovviamente, però mi sembra evidente che nelle prossime cinque ci si giochi tutto. Visto il calendario, viste le avversarie di entrambe e le motivazioni che si avranno a quel punto, i rischi sono ridotti al minimo nelle ultime tre. Chi sarà in testa alla trentacinquesima, finirà per vincere il campionato”. Nel cammino verso il trionfo finale, due gran premi della montagna per entrambe: “Due gare difficili da affrontare, sono pericoli che si equivalgono. Guai però a sottovalutare gli altri match: contro Empoli ed Udinese, ad esempio, sulla carta non ci sarebbe gara, ma in campo chi può dirlo?”.
Inoltre, riguardo alla fetta di Brasile che c’è nel Napoli di Maurizio Sarri con Allan e Jorginho, Careca si pronuncia così: “Gioisco nel vedere Allan e Jorginho in campo. Sono impressionanti, hanno grinta e creatività. Il Napoli in campo è un piacere per gli occhi. Il mio consiglio? Vincerle tutte, non bisogna fare calcoli, non è nella natura degli azzurri. Se succede, voglio venire alla festa…”. Infine, il tutto senza omettere l’omaggio alla città partenopea come chiosa all’intervista: “Ho provato sensazioni bellissime nel tornare a Napoli, ho provato a camuffarmi con cappellino ed occhiali, ma ho passato giorni ad abbracciare tifosi: è impossibile ingannarli. Girare tra la gente, cogliere il loro affetto e scoprire che non è cambiato niente è stupendo. Napoli è meravigliosa, mette allegria. E’ un’emozione unica e chi gioca al calcio deve provare quali sensazioni si avvertono quando si scende in campo al San Paolo con quella maglia. Non ci sono eguali, al mondo!”.
Articolo modificato 29 Mar 2016 - 08:58