Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa al termine di Udinese-Napoli, gara persa dagli azzurri per 3-1:
“La squadra non ha fatto la solita partita, non si può andare a parlare dei singoli in una partita in cui non ci sono state le solite distanze e i soliti equilibri tra i reparti. Siamo stati blandi nelle verticalizzazioni e nelle loro palle lunghe. Abbiamo giocato sotto tono mentre l’Udinese ha fatto la miglior partita della sua stagione. Giocare alle 12,30 è pesante, alcune squadre si adeguano bene, noi facciamo fatica. Se vogliamo diventare una grande squadra, dobbiamo migliorare queste situazioni. La squadra non aveva le solite distanze e la solita qualità nel far girare la palla.
C’è stato un problema di squadra, la responsabilità è mia. Il cambio, il colpo e la mossa sono tutte cazzate! Abbiamo fatto male a livello di squadra, abbiamo la consapevolezza di dover migliorare su queste cose. La squadra seconda in classifica non può giocare ad aprile alle 12,30, è una bestemmia, ma noi comunque dobbiamo metterci nelle condizioni di fare punti. Il responsabile principale è l’allenatore. Il nervosismo è montato durante la partita. Giocare dopo la Juve? Non dipende da noi, noi dobbiamo lavorare su ciò che dipende da noi, assorbire le pressioni e fare punti lo stesso. La partita si è messa male e sono salite amarezza e rabbia. Sono cose in cui dobbiamo migliorare, la nostra tentazione deve essere quella di diventare grandi.
Sono abituato a essere espulso, ormai da dieci anni. Il mio modo di vivere la partita è questa, ho detto che stavano arbitrando male, è un’opinione, non un’offesa. Se mi snaturassi darei meno alla squadra, preferisco avere questa forza da trasmettere. Rigore? Sul singolo episodio non mi esprimo, sulla gestione dei cartellini sì. Non mi è piaciuta. Pressioni? Sono innaturali, giocare sei volte dopo la capolista non è normale. Sogno scudetto? Dobbiamo scrollarci da dosso la delusione di oggi mantenendo la rabbia per ripartire con 25 giocatori inferociti, che vogliono fare un finale di stagione all’altezza di questo campionato che nessuno può sminuire. Con la follia di diventare la squadra più forte d’Italia nel giro di poco tempo. Higuain? Ero nell’ultimo gradino della tribuna, si è sentito vittima dell’ingiustizia, è legato alla maglia e ha avuto una reazione tosta. Quindici giorni fa ne ho vista una più tosta“.