Ora che inizia a diradarsi la nebbia di Udine, e con essa la rabbia per una partita che ha messo forse la parola fine alla rincorsa alla Juve, il Napoli si guarda dentro, e studia come rendere il meno possibile pesante la squalifica di Gonzalo Higuain. Dovrà pensarci per forza di cose Manolo Gabbiadini.
DIFFERENZE – Non sarà facile e non vorremmo essere nei panni di Maurizio Sarri e dello stesso Gabbiadini. Perché va bene il gioco espresso dal Napoli in questa stagione, arrembante, spettacolare per lunghi tratti e fruttuoso: ma è innegabile che Higuain rappresenti un valore aggiunto di questa squadra. Fa reparto da solo il Pipita, le sue invenzioni hanno spesso tolto le castagne dal fuoco, incute timore agli avversari e agisce spesso anche da regista offensivo; insomma, un attaccante a tutto tondo, che si nutre di gol ma che viene anche a prender palla sulla trequarti, non disdegnando gli assist ai compagni e i ripiegamenti difensivi. Un fuoriclasse con l’atteggiamento feroce di chi vuole ancora affermarsi: questo è Gonzalo Higuain. E non ne esistono surrogati.
COME SERVIRLO – Può, anzi deve, esistere qualcosa di diverso: Manolo Gabbiadini. Che ha caratteristiche totalmente differenti dal Pipita, e che ora dovranno essere comunque asservite allo stesso scopo. Mettere il pallone in rete. É lecito aspettarsi che il Napoli faccia maggior fatica contro le squadre che si chiudono: la bravura di Higuain sta anche nello giocare spalle alla porta per premiare gli inserimenti dei compagni di squadra, cosa che invece Gabbiadini non fa. L’attaccante bergamasco sa attaccare molto bene la profondità, in tal senso saranno vitali per lui l’assistenza di Insigne, Callejon e dello stesso Hamsik; bisognerà cercarlo, lanciarlo sulla corsa e soprattutto servirlo con più cross dalle fasce. In area di rigore sente la porta Gabbiadini, sa colpire di testa e anche in acrobazia; anche se la sua specialità – che lo caratterizza forse per quello che è il suo vero ruolo, un attaccante esterno – sono i tiri dalla media-lunga distanza. In più, un aspetto spesso sottovalutato diventerà assolutamente importante ora: il Napoli dovrà cercare il fallo ai limiti dell’area, per sfruttare le doti su calcio da fermo di Manolo.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 7 Apr 2016 - 19:33